Nove pagine in cui sono messi nero su bianco i 14 articoli che definiscono l’intesa Italia-Albania. E’ il protocollo siglato lunedì a Palazzo Chigi tra Giorgia Meloni e il premier albanese Edi Rama. Un testo «per il rafforzamento della collaborazione in materia migratoria» che adesso attende il punto di vista della Commissione Ue. Avrà vigore «per 5 anni», rinnovabili di altri 5.
Dopo che il testo è stato diffuso dall’opposizione è arrivata una prima bordata («É la Guantanamo italiana»). Il ministro dell’Interno aveva spiegato che i due hotspot previsti in Albania serviranno per i migranti di Lampedusa «non saranno centri di permanenza per i rimpatri, ma «strutture come quella di Pozzallo-Modica». Aree dove sarà possibile «trattenere, in base a provvedimenti adottati da un giudice, le persone per il tempo necessario a svolgere le procedure accelerate di identificazione e gestione della domanda di asilo di quanti provengono da Paesi sicuri».
Da Bruxelles il capodelegazione del Pd al Parlamento europeo, Brando Benifei, ha annunciato una interrogazione sull’intesa Italia-Albania, e il deputato di +Europa, Benedetto Della Vedova, chiama la premier Meloni e il ministro degli Esteri Antonio Tajani a riferirne in Aula. Per la segretaria dem, Elly Schlein: l’accordo viola «il diritto internazionale».
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