Così la geologa Micla Pennetta, docente di Geomorfologia all’Università Federico II sulle cause della frana: «Un’area ad alto rischio, lì si è costruito troppo».
«La colpa è del cemento».
Questo il suo pensiero riportato sul Corriere della Sera: «Lì c’è un terreno di natura vulcanica, ovvero poco compatto. In caso di piogge abbondanti l’acqua lo gonfia e tende a portarlo a valle. Gli alberi svolgono un ruolo fondamentale per prevenire questi fenomeni, ma ne sono stati eliminati molti per le attività antropiche. La cementificazione dei suoli ha ridotto la capacità di assorbimento delle acque, che scivolano a valle con una violenza devastante, trascinano fango ed altri materiali e creano disastri. Si è verificata una colata detritica».
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