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mercoledì 30 novembre 2022

Valle Belice. Qualcosa sul 1968 e qualcosa sui nostri giorni.

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Le promesse vanificate 

del dopo-terremoto 

DATI TERRITORIALI

L'area della Valle del Belice, quella interessata dal terremoto del gennaio 1968, in linea prevalente è tutta collinare. Raramente le altitudini dei centri abitati raggiungono i 400-500 metri s.l.m. C'è ovviamente, ed è sul territorio di Contessa Entellina, il Monte Genuardo che si eleva fino a 1.118 m.l.m. che, stando agli studiosi,  possiede una morfologia piuttosto tormentata. Vedremo di farci spiegare -in prosieguo- dagli esperti cosa cosa possa significare "tormentata". 

Antico Mulino ad acqua



Il sistema idrografico è caratterizzato, ovviamente, dal fiume Belice che attraversa la Valle da Nord in direzione Sud che nei pressi del territorio di Contessa Entellina congiunge in un unico corso sia il Belice Destro (dai territori di Camporeale, Monreale e Roccamena) che il Belice Sinistro (dal territorio di Corleone). Lungo il suo corso, il Belice convoglia acque da vari "valloni" e "torrenti" e per quanto risulta a noi i più rilevanti sono il "Senore" ed il "Realbate".

Nella parte occidentale della Valle scorre il fiume "Freddo" che sfocia nel Golfo di Castellamare ed il fiume "Grande" che alimenta l'invaso Trinità (territorio di Castelvetrano), e quindi fuori dal'area belicina e che consente l'irrigazione di territori di Castelvetrano e Mazara del Vallo.

Sul versante orientale della Valle del Belice, lo abbiamo già ricordato in precedenti pagine, scorre il Carboi che con con le acque dei suoi torrenti (Landore, Dragonara e Caricagiachi) alimenta l'invaso Arancio (Sambuca di Sicilia).

In tutta la Valle la distribuzione nel corso dell'anno delle piogge è in linea generale irregolare (con concentrazione, prevalente, fra ottobre-marzo). Secondo alcune osservazioni curate dagli esperti, a Contessa Entellina le precipitazioni medie annue arrivano ad essere di 700 mm.

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