Col primo gennaio i comuni avranno a che fare con un nuovo sistema contabile.
L'armonizzazione, se forse lascerà margini di flessibilità in più sulla spesa, è però più rigorosa e implacabile sul versante delle entrate.
Fino a oggi -mette in evidenza il Sole 24Ore di oggi- i Comuni potevano, entro certi limiti, ignorare il tema dell'effettiva riscossione dei crediti (i «residui attivi») spendendo quindi anche ciò che in realtà non incassavano, con effetti ovvi sui loro equilibri finanziari reali.
Questa distorsione gravissima, che la Corte dei Conti da noi, a Contessa Entellina, ha preteso che fosse corretta nell'aprile dello scorso anno quando era in corso la campagna elettorale per il rinnovo delle cariche amministrative e -segno che nessuno dei candidati masticava finanza locale- proprio nessuna delle persone in lista si è accorto di nulla fino al punto che gli elettori non ne seppero nulla, ha portato a cifre monstre nei residui, dove sono andati ad accumularsi "crediti" diventati nel tempo sempre di più incerta riscossione, anche se in teoria giuridicamente esistenti.
Tutto questo modo di gestione disinvolta degli amministratori da adesso peserà, se fatto correttamente, assai più dei tagli della legge di stabilità. E saranno tagli, questi sì, che di lineare non avranno più nulla: puniranno, giustamente, chi non è stato capace di riscuotere i suoi crediti e chi ha mantenuto in bilancio residui fittizi.
Da noi a Contessa Entellina moltissimi utenti del servizio idrico (tornando all'episodio passato sotto silenzio sia dalla maggioranza che dall'opposizione, proprio nel periodo elettorale) si sono visti sostanzialmente cancellare debiti, congiunte ad altre voci, per 300.000 euro. Cancellazione che in automatico è andata a "gravare" sui contribuenti onesti.
Ma questo sconcertante comportamento a certi amministratori di maggioranza e di minoranza, a quel che sembra, interessi ben poco.
Da adesso -quindi- funzionerà un meccanismo graduale di accantonamento a fondo di quanto non si riesce a incassare.
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