Sabato 29 settembre alle ore 16,30 al Castello di Mezzojuso verrà presentato il primo numero della rivista culturale "NUOVA BUSAMBRA - Alla ricerca del tempo presente", edita da ISPE Palermo.
L'iniziativa è organizzata dall'Associazione Culturale "Prospettive" di Mezzojuso.
(In allegato la locandina dell'evento, l'indice del primo numero e la lettera ai lettori).
Pino Di Miceli.
Al
lettore
Tra gli anni ’70 e gli anni ’90
del secolo scorso, Francesco Carbone, intellettuale di grande spessore umano e
culturale e di forte impegno civile, svolse un’intensa opera di
sensibilizzazione e di stimolo a partire dalla città di Palermo e dalla sua
provincia, ma fornendo un notevole apporto al dibattito artistico e culturale a
livello regionale e nazionale. Egli, oltre a creare il museo etno-antropologico
“Godranopoli” ed una ricca Pinacoteca di arte contemporanea, diede vita,
nel corso degli anni, a diverse pubblicazioni. Oltre a “Nuova presenza”, “Tempo
sud”, “Cartaggini” fondò, assieme ad un gruppo di collaboratori, un
”aperiodico” che si proponeva “l’attivazione socio-politica del territorio”,
con sede a Godrano, a 40
chilometri dal capoluogo. Ad esso diede la testata
“Busambra”, per sottolineare che quello che nasceva proveniva da (e,
soprattutto, voleva dar voce a un’ampia area geografica gravitante attorno al
rilievo montuoso di Rocca Busambra, comprendente più di venti centri abitati dell’hinterland
a sud di Palermo: Baucina, Bolognetta, Campofelice di Fitalia, Cefalà Diana,
Ciminna, Corleone, Ficuzza, Godrano, Lercara Friddi, Marineo, Mezzojuso,
Misilmeri, Piana degli Albanesi, Prizzi, Santa Cristina Gela, Ventimiglia di
Sicilia, Vicari, Villafrati.
L’area culturale ed umana così
delimitata presenta alcune caratteristiche comuni, pur nella particolarità di
ciascun paese o di ciascuna cittadina. Essa appartiene ad una parte dell’isola
che non è più la costa con i suoi grandi agglomerati e le sue tipiche attività
produttive e commerciali, ma non è neppure la Sicilia dei grandi latifondi che
soffre maggiormente l’isolamento e la lontananza dagli stimoli delle grandi
città. Una lunga serie di vicende unisce le popolazioni di questo territorio,
con la grande epopea per la cacciata dei Borbone, ma anche la nascita della
mala pianta mafiosa e la lotta contro di essa, le rivolte anti-sabaude, la
fondazione e la repressione dei Fasci dei lavoratori, la diaspora delle
massicce migrazioni in America, in Europa, nell’Italia del Nord, un’ampia
scolarizzazione di massa dagli anni’60 in poi, la presenza di mentalità, usi e
costumi, modi di dire, tradizioni civili e religiose, l’intrecciarsi continuo
di scambi di ogni genere e la frequente circolazione delle persone.
A distanza di trent’anni
dall’iniziativa di Carbone, pur con gli inevitabili mutamenti dei contesti
regionali, nazionali ed internazionali, la realtà socio-economica e culturale
di tale area presenta ancora gravi ritardi su piano dello sviluppo civile e
culturale, con il perdurare di fenomeni come il clientelismo, la disoccupazione
di vasti strati della popolazione, l’esodo di intere generazioni, un ceto
politico inadeguato, il mancato sviluppo di attività produttive, l’uso
privatistico di risorse pubbliche, mentalità e comportamenti mafiosi, scarso
rispetto del paesaggio naturalistico, storico e degli altri beni culturali,
valori consumistici e omologazione culturale, infrastrutture insufficienti in
tanti settori. All’interno di questo quadro non mancano però iniziative e
fenomeni di segno positivo, grazie soprattutto all’azione di minoranze attive
nel campo del volontariato e dell’impegno culturale ed artistico, che in molti
casi funzionano da veri e propri anticorpi. Ci sembra giusto ed utile dare voce
a queste realtà operose, indagare e diffondere tante buone pratiche che troppo
spesso restano sottotraccia, quando non sono addirittura ignorate.
Riteniamo si possa, da parte di
donne ed uomini di ogni età e condizione, superare l’isolamento e unire le
forze, rifiutando di accettare supinamente la realtà così come è data, e
contribuire a trasformare tale quadro complessivo.
Avendo scelto di agire sul piano
culturale, pensiamo utile e possibile dar vita ad un approfondimento
scientifico interdisciplinare, in completa indipendenza da forze politiche,
economiche o sindacali, che possa accompagnare l’allargamento di una
consapevolezza civile, ascoltare e sostenere la diffusione di esperienze
positive di aggregazione, contribuire alla conoscenza ed alla valorizzazione
delle risorse umane, culturali, storiche, naturalistiche, artistiche,
economiche dell’area Busambra, anche attraverso confronti e scambi con la
realtà complessiva della società contemporanea e delle altre realtà
meridionali, in modo da “agire localmente, ma pensare globalmente”.
Destinatari di tale sforzo saranno tutti coloro che vogliono
pensare in modo critico e consapevole, in particolar modo le giovani ed i
giovani, siano essi rimasti nella nostra terra, siano essi lontani per scelta o
per necessità.
In questa pubblicazione il
lettore troverà vari contributi che esaminano la realtà giovanile nel nostro
territorio, senza pretesa di esaurire la ricchezza e l’ampiezza dei problemi e
delle facce di tale realtà; studi su autori che, pur profondamente
radicati nella nostra isola, sono riusciti a dialogare col mondo intero;
documenti inediti di particolare rilevanza; recensioni di libri pubblicati
recentemente che ci sono apparsi particolarmente significativi.
Ci piace essere riusciti a mettere
insieme persone che hanno punti di vista diversi ma tutti condividono il
metodo della ricerca aperta e interdisciplinare. La stessa che utilizzava
Francesco Carbone, alla cui memoria dedichiamo queste pagine.
I curatori:
Arturo Anzelmo,
Alfredo Balletta, Antonino Brancato, Salvina Chetta, Salvo Cuttitta, Pino Di
Miceli, Nicola Grato, Santo Lombino, Antonino Scarpulla, Franco Virga.
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