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venerdì 28 settembre 2012

Francia: tasse ai ricchi. L'errore del Pd e' di aver fatto propria la visione liberista

La crisi attanaglia non solamente l'Italia ma l'intera Europa da quattro anni.  Anche la Francia di Francois Hollande nel 2013 prevede di dover alzare le tasse per poter ridurre il deficit pubblico. La terapia che usera' la Francia a guida socialista pero' non sara' nel segno del liberismo che in Italia il Pdl, il Pd e l'Udc hanno fatto proprio inseguendo Mario Monti e l'orientamento bocconiano. Le nuove tasse francesi colpiranno con aliquote sempre piu' crescenti chi guadagna troppo (oltre €. 150.000,oo) cosicche' chi percepira' redditi annui eccedonti il milione di euro sara' inciso con l'aliquota massima del 75% (GIUSTIZIA SOCIALE).  Sempre in Francia arriveranno viceversa sgravi alle famiglie a basso reddito, e verrà frenata la spesa pubblica non sufficentemente produttiva. In tutto il valore della manovra 2013 ammonta a 30 miliardi. Dieci miliardi arriveranno da un “ridimensionamento” alla spesa pubblica,  dieci miliardi dai prelievi supplementari sulle imprese e altri dieci dalle nuove tasse alle famiglie benestanti. C'e' da chiedersi perche' in Italia il Pd di Bersani si sia arruolato sul piano politico-culturale nel pensiero liberista secondo cui le tasse devono provenire dalla grande massa dei bassi redditi per allettare i grandi redditieri a proseguire con i consumi voluttuari. Il Pd liberista lascia spazio a sinistra alle forze socialistoidi che pero' mostrano di non ben conoscere ancora il metodo riformista.  

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