Il concorso bandito ieri sulla Gurs è
contestato da più fronti.
I giovani neo-laureati contestano l’affermazione del Ministro
Profumo che con esso si voglia ringiovanire almeno in parte la categoria docente che pare abbia un’età media tra le più
alte dell’intera area Ocse.
E allora per chi è fatto questo concorso ?
A sentire il ministro Profumo il concorso è “una grande
opportunità” per i precari delle graduatorie cosiddette ad esaurimento “cui
viene data la possibilità, indipendentemente dalla posizione in graduatoria, di
accelerare il loro percorso e di entrare in ruolo prima degli altri“.
Tutto questo ambaradam dunque - e chissà quanti milioni di euro verrà
a costare - perché dei forse 180.000 precari “storici”, 11.542 ( queste le
cattedre in palio) acciuffino prima di altri l’agognata immissione in ruolo?
Eppure anche dal fronte dei precari arrivano contestazioni. Sostengono
che i concorsi nella scuola si dovrebbero fare solo dopo che tutti i precari
delle graduatorie saranno entrati in ruolo per via di sanatoria, ovvero tra 10,
15 anni.
Ogni giorno ci sono manifestazioni dei precari “storici”.
Il Ministro, che pare voler dare una botta ai precari ed una
botta ai giovani neo-laureati, promette che, una volta rotto il tabù, di
concorsi ce ne saranno altri, e che saranno regolarmente banditi ogni due anni.
Si impegna a un secondo Tfa ( il primo ha visto 160.000 candidati per soli
20.000 posti-formazione), annuncia revisioni regolamentari e innovazioni che
dovrebbero garantire sia ordinati flussi di ingresso nel lavoro docente sia una
sempre maggiore qualificazione degli insegnanti italiani.
Intenzioni queste che potrebbero a breve rivelarsi assolutamente
effimere. Non è difficile prevedere, infatti, che le graduatorie degli idonei
che deriveranno dal concorso appena bandito (si prevedono più di 100.000
candidati) si tradurranno rapidamente in un’ulteriore massa critica contro
altri concorsi, e che i tempi/costi del primo scoraggeranno l’amministrazione
da una replica a breve termine dell’impresa.
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