Ma il Comune di Contessa Entellina sa di avere un territorio a rischio dissesto ?
Oggi in buona parte della Sicilia
Occidentale piove. Le giornate dei 45° di Luglio e di Agosto sono passate alla
Storia delle meteorologia.

Il
70% del territorio isolano è soggetto a rischio idrogeologico e il 67% degli
edifici si trova in terreni franosi. Il comune di Caltanissetta è il più
esposto per l’89% del territorio, seguito da Enna, Messina e Agrigento. Contessa
Entellina, per dire, in quanto centro abitato, stando alle decine di relazioni
geologiche susseguitesi dal terremoto del 1968 ai nostri giorni, è attraversata
da una faglia proprio nel vecchio e storico nucleo abitato.
Nonostante ciò, un rapporto dell’Agenzia
del Territorio nel 2011 segnalava in Sicilia 141 mila fabbricati abusivi in
Sicilia, di cui 51 mila sono solo a Palermo. A questi dati, occorre aggiungere
che una buona metà della Sicilia è ad alto rischio sismico ed il territorio di
Contessa Entellina lo è di prima categoria. Tutta la Sicilia Orientale e tutta
la costa settentrionale fino a Palermo, oltre ovviamente alla Valle del Belice, è zona ad
alto rischio sismico.
Il rischio fondamentale è che in Sicilia,
grazie ai governi di manica larga, non si è tenuto conto delle zone a maggiore
rischio sismico nei piani urbanistici che si sono susseguiti. Nonostante ciò,
esistono i fondi Fesr stanziati che ammontano a circa 8 miliardi di euro, di
cui, però ad oggi, è stato speso solo il 13%.
Esistono comunque dei provvedimenti della
Presidenza del Consiglio (Ordinanze) che prevedono lo stanziamento dei fondi
per la microzonazione sismica dei centri abitati dei comuni a rischio, cioè
studi geologici di dettaglio in chiave sismica di quei territori che possono
fornire un’amplificazione sismica al terremoto. Un terremoto anche di piccola
intensità, può infatti diventare distruttivo se trova delle condizioni
geologiche che ne possano amplificare gli effetti.

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