Non esiste più il divieto, introdotto nel 1933, di iscriversi contemporaneamente a due corsi di laurea. L'introduzione della possibilità ha avuto 178 voti favorevoli, 5 contrari e 4 astensioni. «Un grande risultato che consente al nostro Paese di fare un passo in avanti nella formazione universitaria, in linea con il contesto internazionale», è il parere del ministro dell’Università e della ricerca, Maria Cristina Messa. «Come ministero stiamo già lavorando per fornire quanto prima indicazioni agli atenei per consentire una prima applicazione della legge» ha specificato il ministro.
Adesso ognuno sarà più libero di costruirsi un percorso
più attento alle proprie aspettative ed esigenze. Finora il divieto di «doppia iscrizione»
impediva agli atenei italiani di stringere accordi con altri atenei per il
rilascio di titoli congiunti, mentre potevano accordarsi per lo stesso fine con
atenei stranieri per definire corsi di studio integrati che culminano nel
rilascio di un titolo «congiunto» (joint degree) o di un «doppio» titolo
(double degree).
La legge si fa carico dell’esigenza di favorire una formazione specialistica di carattere trasversale, che sia in grado di coniugare l’approfondimento universitario con una sempre maggiore flessibilità delle competenze.
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