Resistono antichi irrigidimenti fra maggioranza e minoranza
Sono da decenni crollati i miti ed i confini fra le ideologie e fra le visioni del mondo. Nel terzo millennio tuttavia nei piccoli centri di periferia le rigidità fra le maggioranze amministrative e le loro controparti resistono con gli steccati, che sanno più di personalismi che di consistenza reale.
Ieri la seduta consiliare aveva da trattare un ordine del giorno che ai livelli regionali o statali avrebbe richiesto mesi di lavori, si andava infatti dal varo di conti consuntivi ai bilanci di previsione sul ciglio della fine annata e sarebbe servita probabilmente buona volontà sia dalla maggioranza che dalla minoranza. All'osservatore esterno non colpivano tanto il merito o il contenuto dei temi -sicuramente parte significativa per la vita comunitaria- ma le prese di posizioni fra il gruppo di maggioranza e quello di minoranza. L'uno posizionato a difendere gli schemi deliberativi già predefiniti e la minoranza, o taluno di questa, che riteneva fosse suo dovere scardinare e segnalare situazioni ritenute anomale. Per la verità lo schema di contrapposizione di principio non veniva rispettato da Anna Fucarino che in materia di Bilancio, pur dal ruolo di minoranza, ha approvato alcune postazioni.
Nel complesso però all'osservatore del terzo millennio tante rigidità e tante prese di posizioni precostituite suonavano fuori tempo. Ai nostri giorni maggioranze ed opposizioni consiliari e persino parlamentari svolgono ruoli all'interno della logica unica di sistema. Sensazione diffusa è che la politica non è più ideologica (prese di posizioni precostituite) ma pragmatica e flessibile rispetto ai punti di vista ordinari e di buon senso; non sarebbe più tempo di steccati e visioni da antipodi, soprattutto alle dimensioni amministrative.
Ieri da una parte della minoranza si puntava ad additare mostruosità contabili, con la maggioranza invece posizionata a difendere l'operato e le proposte della giunta indipendentemente da certe coerenze. Nessun varco apparve possibile e la seduta si è chiusa cosi' come si era aperta: uno schieramento stava in difesa del taglio amministrativo proposto, dall'altra la critica. Eppure il muro di Berlino è crollato da tempo e le vie del dialogo e della comprensione dell'altro sono e devono essere praticabili, ovviamente stando sempre lontano dell'associazionismo.
Nessun commento:
Posta un commento