Il Novecento: alcune riflessioni
Chi ha raggiunto un certo numero di decenni di età lungo il Novecento e poi -in aggiunta- i primi due decenni del terzo millennio può riflettere sul tempo che gli è toccato di trascorrere. Tempi di affanni ma, anche e soprattutto, generalmente meravigliosi.
L'ideale del Progresso, che i libri e giornali di stampo socialista del primo Novecento predicavano ed immaginavano, ormai sappiamo in linea generale verso cosa, quell'idea puntava: una società umana. Se si facesse il censimento di tutti gli scienziati vissuti da quando è sorta la scrittura fino ai nostri giorni, leggiamo in un bollettino edito da una Università, scopriremmo che l'80 per cento vive ed è vissuto nei decenni successivi alla seconda guerra mondiale.
Volendo essere obiettivi alcune premesse sul nostro vivere nel terzo millennio sono apparse già sul finire dell'Ottocento: acqua corrente e illuminazione pubblica nelle città sono arrivate a fine Ottocento, nelle realtà contadine (Contessa Entellina) sono arrivate fra il secondo e terzo decennio del Novecento. Le macchine per cucire, lavare e scrivere, tagliare erba e grano, telefono, telegrafo, radio, tv, cinematografo, sono tutte conquiste del Novecento. L'elenco delle realizzazioni e delle conquiste è ancora lunghissimo e rischiamo di trascurare tantissime nel campo della medicina, della ricerca scientifica ed in altri campi del sapere. Come dimenticare che per raggiungere New York da un aeroporto europeo servono pochissime ore?
Per adesso ci fermiamo qui, proponendoci di ingrandire la visuale sui giorni più vicini (come tempo e spazio) su noi siciliani, su noi contessioti
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