Clero, Amministrazione
comunale, Associazione Drita e Gruppo folcloristico Brinjat
Dopo
il testo dedicato in generale alla festa
della Madonna della Favara (blog del 17 settembre), uno spazio particolare (blog del 20, 22, 24, 26 settembre e blog
del 2 e 6 ottobre), viene dedicato sia alle istituzioni, pubbliche e private, che
solitamente collaborano alla realizzazione delle numerose iniziative, sia ai concittadini
residenti ed emigrati, turisti e visitatori, che hanno l' occasione di
partecipare alle varie manifestazioni religiose, culturali, ricreative, ecc.,
in un generale clima di socialità, che solamente l'annuale appuntamento
dell'otto settembre riesce magicamente a rinnovare.
Il clero delle due
parrocchie svolge certamente un ruolo determinante per assicurare le
celebrazioni religiose, nel rispetto della plurisecolare tradizione: novena in
preparazione della festa e benedizione conclusiva in chiesa dopo la processione
(curata dal parroco latino), Vespero della vigilia, solenne Divina Liturgia e
processione (curate dal parroco greco).
La presenza del clero con i sontuosi paramenti bizantini inoltre
conferisce al corteo ufficiale del giorno della festa una originale e suggestiva solennità: in
processione alle 10,30 partendo dalla piazza raggiungono la chiesa della
Madonna della Favara le autorità civili, religiose e militari, presenti molti
fedeli, il gruppo folcloristico "Brinjat" (ragazzi e ragazze in
costume tradizionale albanese), mentre le note della banda musicale si
alternano agli inni sacri ed ai canti della tradizione liturgica e melurgica
bizantina di Contessa, eseguiti dal coro
parrocchiale "Padre Lorenzo Tardo".
"Perché la festa della Madonna della Favara è
celebrata dal clero greco?" spesso si
domandano sia alcuni contessioti sia alcuni occasionali visitatori. Saranno
riportati in un prossimo blog documenti originali, ecclesiastici e civili, da
cui deriva questa plurisecolare tradizione.
Anche l'Amministrazione
comunale collabora ogni anno alla buona riuscita della festa dell'otto settembre
con varie iniziative: pulizia straordinaria delle strade, servizio di ordine
pubblico e viabilità in collaborazione con la locale stazione dei Carabinieri, in particolare durante la
processione e le varie manifestazioni, organizzazione di iniziative ricreative
e culturali (Giornata della Cultura, Sagra del frumento, Notte bianca, ecc.)
con conferenze, canti,
musica, danze, recite, giochi, spettacoli vari, stand per degustazione di
prodotti agricoli locali, ecc.
Risulta
utile anche il servizio di assistenza assicurata dai volontari della Protezione Civile in tutte le
manifestazioni pubbliche e quindi anche per la festa dell'otto settembre.
Una
attenzione particolare merita il Gruppo
Folcloristico "Brinjat", gruppo di ragazzi e ragazze delle scuole
di Contessa, che, con l'originale costume tradizionale arbëresh, sono presenti
al corteo ufficiale nel giorno della festa e partecipano anche ad altre
manifestazioni culturali testimoniando, con canti e danze, un peculiare aspetto
del patrimonio culturale della locale comunità italo-greco-albanese. Grazie
all'impegno dei docenti che ne curano la preparazione (papas Nicola Cuccia,
Tomasina Guarino, Benedetta Nicolosi,
Michele Raia, F. Candiota) il Gruppo partecipa a raduni folcloristici in
Sicilia, in Calabria e in Puglia, organizzati da varie istituzioni per
valorizzare il patrimonio culturale delle minoranze etniche e linguistiche,
ottenendo significativi riconoscimenti (primi classificati per tematiche
generali o particolari).
L'
Associazione Drita (la Luce) di
Contessa Entellina, da qualche anno, sia in occasione della festa patronale sia
in altre manifestazioni locali o in trasferta, propone al pubblico recite
teatrali in italiano, in siciliano ed in italiano, testimoniando e confermando l'antica
tradizione e vocazione teatrale dei contessioti, come efficacemente descritto
dal rag. Nicolò Lojacono, contessioto
residente a S. Margherita Belice: "Giorno 16 agosto domenica , tra il
verde della principesca villa Cutò di Santa Margherita si è esibito il gruppo
di recitazione Drita (la Luce) di
Contessa Entellina con un opera di Martoglio in lingua siciliana classica,
nella versione originale, priva delle varie bazzecole, quisquiglie, e
pinzellacchere introdotte dal Amleto Palermi
e da Cesare Zavattini per il grande Totò
In
questa versione del San Giovanni Decollato, abbiamo potuto notare le qualità
artistiche del gruppo, bravissimo in senso assoluto per gli intenditori. Perfetta dizione in
lingua siciliana, senza alcun influsso dialettale locale. Lo spettatore ha
potuto godere di una recita in lingua siciliana classica, la lingua del Meli e
del Tempio.
Un San Giovanni Decollato al massimo della perfezione. Più l’opera è
grande e rinomata, tanto più è necessario che essa abbia un sub strato portante
di bravi attori. Questi nulla hanno da
invidiare ai migliori dilettanti delle scene.
Abbiamo
notato, una perfetta armonia e sincronizzazione nei movimenti tra gli attori.
Regia (papas Nicolino Cuccia), suggeritori,
costumisti, scenografi, ed addetti al palco hanno svolto il loro compito dando
il massimo.
Il
locale stracolmo, il pubblico
ha applaudito con entusiasmo gli
artisti man mano che si affacciavano alla ribalta.
Voglio
ricordare che Contessa Entellina ha
una tradizione teatrale che risale
alla fine del mille ottocento.
In
tutti questi anni molti sono stati gli attori che si sono esibiti sul
palcoscenico con grande successo e che per brevità di spazio sono costretto a
non citare.
Basta
ricordare alcuni operatori e amatori del teatro. Il Parroco Can. Nicolò
Genovese, illustre uomo di cultura, giornalista insigne, poeta in lingua e in
latino, di cui era profondo conoscitore. Commediografo le sue opere teatrali vennero all’inizio del
secolo scorso rappresentate in Contessa, si ricordano le vite di Sant'Antonio
di Padova e San Francesco D’Assisi.
Non
si può non menzionare don Giuseppe Clesi, che fu il primo a portare sulle scene
a Contessa “Il riscatto di Adamo”, colossale opera del 1750 in endecasillabi e
settenari di Filippo Orioles con un cast
tra attori e addetti alla recita, di circa 100 persone che si esibivano durante tutta la Settimana Santa.
In
quell’occasione, tutto il paese diventava un grande palcoscenico, le vie, le
piazze, unite alle tipiche strutture
delle costruzioni delle case di Contessa, davano vita ad una visione panoramica di Gerusalemme all’inizio dell’era
cristiana.
L’eredità
della regia del Clesi fu degnamente raccolta dall’allora ex seminarista
Vincenzo Rosselli, che ne seguì le orme.
Ho
colto l’occasione della esibizione della
Compagnia teatrale Drita per mettere in risalto la innata passione della
nostra gente per il teatro".
L'opera
di Orioles continua ancora ad essere rappresentata, durante la Settimana Santa
a Contessa, con l'entusiasmo e la passione dei tempi passati, descritti da
Nicolò Lojacono, e soprattutto con la partecipazione di attori-popolari, la cui
collaborazione comporta un grande impegno organizzativo e culturale, come
emerge dal numero dei personaggi della recita del 2004 e di seguito
riportati , tutti interpretati da
contessioti (nome, cognome e professione tra parentesi), che nella vita sono
operai, studenti, pastori, contadini, casalinghe, contadini, ecc.: Gesù Cristo
(Nino Cicchirillo, diplomato) - Maria (Lala Veronica, impiegata) - Pietro (Giovanni Coscino, studente
universitario) - Un angelo (Daniela Tardo, bambina) - Giuseppe D’Arimatea
(Giovanni Cicchirillo, operaio) - Nicodemo (Nino Tardo (Agricoltore) - Giacomo
(Lala Giovanni, studente) - Giovanni -
(Filippo Maniscalco, autista) - Simone lebbroso
ed Eutropio (Latino Calogero, studente universitario) - Gamaliele
(Mariano Sottile, agricoltore) - Porfirio e Barabba (Spera Giuseppe, pastore) -
Caifas ed Erode (Alfonso Chiarello, artigiano) - Misandro (Michele Bonura,
muratore) - Giuda (Ciro Chiarello, commerciante) - Nizec (Emanuele Puma,
pastore) - Centurione (Paolo Spera, autista) - Rabam (Antonino Ferrauto,
diplomato) - Anna (Leonardo Spera, diplomato) - Malco (Nicola Raviotta,
fontaniere) - Angelo “Amor divino”(Caterina Guzzardo, studentessa) - Celidio
(Cuccia Nicola, bambino) - Veronica ed Abra (Antonella Spera, sindacalista) -
Rubnit (Paolo Spera jr, operaio) - Simon Cireneo (Giallo Giuseppe, muratore) -
Pilato (Giuseppe Chisesi, autista) - Maddalena (Tiziana La Motta,
fisioterapista) - Putifar (Erasmo Ferrauto, operaio) - Orisel (Piero Tortorici,
operaio) - Nitor (Vito Catalanotto, impiegato) - Disma (Antonio Tumminello,
operaio) - Gisma (Lorenzo Galati, operaio) - Angelo (Nino Tardo, bambino) -
Soldati (Fucarino Vito - Calvaruso Giacomo - Buttafoco - Martorana) - Paggio
(Matteo Gatto, bambino) - (Giovanna
Sciambra - Cilluffo Vincenzo - Di Maggio Giorgio - Maniscalco Gaspare) - Voce fuori campo
(Bellini Giusy) - Cantore di scena (Paolo Ciravolo).
Nota
- I dati sopra riportati sono stati pubblicati da L'ARALDO di S.
Margherita Belice nel 2004 nella pagina "Cronaca e commenti di Contessa
Entellina, comunità italo-greco-albanese".
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