Non sono
lontani gli anni in cui i soldi si buttavano dalle finestre nei paraggi della
Regione Sicilia. C'erano soldi per tutti e sempre per usi improduttivi e
parassitari. Erano i tempi del mangia tu che mangio anch'io.
Adesso,
il giornale "La Repubblica" di oggi,ci fa sapere che la Regione si
sta fermando.
I soldi in cassa sono quasi finiti perché non sono ancora
arrivati i fondi cash di un vecchio mutuo da 360 milioni di euro, mentre tutti
i dipartimenti hanno già raggiunto il tetto consentito dal patto di
stabilità.
Gli enti
controllati cominciano a non pagare gli stipendi.
Per far
ripartire la macchina occorrerebbe una deroga al patto da almeno 600 milioni.
Per il bilancio di previsione 2015 mancano
all'appello 1,5 miliardi di euro per garantire il pareggio.
Soldi
liquidi di cui la Regione ha bisogno per assicurare gli stipendi dei regionali
e del vasto sottobosco di enti controllati.
Il
governatore Rosario Crocetta è in difficoltà, e il quadro politico non lo aiuta
certamente.
Ormai è un assedio contro la sua giunta e contro le leggi proposte dal governo:
un asse trasversale all'Ars, composto all’interno del suo pèartito, il Pd, non
solo dai cuperliani ma anche da renziani e Articolo 4, capisaldi della sua
traballante maggioranza.
Tutti si
tengono pronti per impallinare la riforma dei Liberi consorzi.
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