venerdì 10 ottobre 2014

FESTA DELLA MADONNA DELLA FAVARA: PROTAGONISTI E COLLABORATORI ... ... di Calogero Raviotta

Clero, Amministrazione comunale, Associazione Drita e Gruppo folcloristico Brinjat

Dopo il testo dedicato in generale alla festa della Madonna della Favara (blog del 17 settembre), uno spazio particolare (blog del 20, 22, 24, 26 settembre e blog del 2 e 6 ottobre), viene dedicato sia alle istituzioni, pubbliche e private, che solitamente collaborano alla realizzazione delle  numerose iniziative, sia ai concittadini residenti ed emigrati, turisti e visitatori, che hanno l' occasione di partecipare alle varie manifestazioni religiose, culturali, ricreative, ecc., in un generale clima di socialità, che solamente l'annuale appuntamento dell'otto settembre riesce magicamente a rinnovare.
Il clero delle due parrocchie svolge certamente un ruolo determinante per assicurare le celebrazioni religiose, nel rispetto della plurisecolare tradizione: novena in preparazione della festa e benedizione conclusiva in chiesa dopo la processione (curata dal parroco latino), Vespero della vigilia, solenne Divina Liturgia e processione (curate dal parroco greco).  La presenza del clero con i sontuosi paramenti bizantini inoltre conferisce al corteo ufficiale del giorno della festa  una originale e suggestiva solennità: in processione alle 10,30 partendo dalla piazza raggiungono la chiesa della Madonna della Favara le autorità civili, religiose e militari, presenti molti fedeli, il gruppo folcloristico "Brinjat" (ragazzi e ragazze in costume tradizionale albanese), mentre le note della banda musicale si alternano agli inni sacri ed ai canti della tradizione liturgica e melurgica bizantina di  Contessa, eseguiti dal coro parrocchiale "Padre Lorenzo Tardo".
"Perché la festa della Madonna della Favara è celebrata dal clero greco?" spesso si domandano sia alcuni contessioti sia alcuni occasionali visitatori. Saranno riportati in un prossimo blog documenti originali, ecclesiastici e civili, da cui deriva questa plurisecolare tradizione.
Anche l'Amministrazione comunale collabora ogni anno alla buona riuscita della festa dell'otto settembre con varie iniziative: pulizia straordinaria delle strade, servizio di ordine pubblico e viabilità in collaborazione con la locale stazione dei Carabinieri, in particolare durante la processione e le varie manifestazioni, organizzazione di iniziative ricreative e culturali (Giornata della Cultura, Sagra del frumento, Notte bianca, ecc.) con conferenze, canti, musica, danze, recite, giochi, spettacoli vari, stand per degustazione di prodotti agricoli locali, ecc.
Risulta utile anche il servizio di assistenza assicurata dai volontari della Protezione Civile in tutte le manifestazioni pubbliche e quindi anche per la festa dell'otto settembre.
Una attenzione particolare merita il Gruppo Folcloristico "Brinjat", gruppo di ragazzi e ragazze delle scuole di Contessa, che, con l'originale costume tradizionale arbëresh, sono presenti al corteo ufficiale nel giorno della festa e partecipano anche ad altre manifestazioni culturali testimoniando, con canti e danze, un peculiare aspetto del patrimonio culturale della locale comunità italo-greco-albanese. Grazie all'impegno dei docenti che ne curano la preparazione (papas Nicola Cuccia, Tomasina Guarino,  Benedetta Nicolosi, Michele Raia, F. Candiota) il Gruppo partecipa a raduni folcloristici in Sicilia, in Calabria e in Puglia, organizzati da varie istituzioni per valorizzare il patrimonio culturale delle minoranze etniche e linguistiche, ottenendo significativi riconoscimenti (primi classificati per tematiche generali o particolari).
L' Associazione Drita (la Luce) di Contessa Entellina, da qualche anno, sia in occasione della festa patronale sia in altre manifestazioni locali o in trasferta, propone al pubblico recite teatrali in italiano, in siciliano ed in italiano, testimoniando e confermando l'antica tradizione e vocazione teatrale dei contessioti, come efficacemente descritto dal rag. Nicolò  Lojacono, contessioto residente a S. Margherita Belice: "Giorno 16 agosto domenica , tra il verde della principesca villa Cutò di Santa Margherita si è esibito il gruppo di recitazione  Drita (la Luce) di Contessa Entellina con un opera di Martoglio in lingua siciliana classica, nella versione originale, priva delle varie bazzecole, quisquiglie, e pinzellacchere introdotte dal Amleto Palermi  e da Cesare Zavattini per il grande Totò
In questa versione del San Giovanni Decollato, abbiamo potuto notare le qualità artistiche del gruppo, bravissimo in senso assoluto  per gli intenditori. Perfetta dizione in lingua siciliana, senza alcun influsso dialettale locale. Lo spettatore ha potuto godere di una recita in lingua siciliana classica, la lingua del Meli e del Tempio.
Un  San Giovanni Decollato  al massimo della perfezione. Più l’opera è grande e rinomata, tanto più è necessario che essa abbia un sub strato portante di bravi attori. Questi nulla hanno da  invidiare ai migliori dilettanti delle scene.
Abbiamo notato, una perfetta armonia e sincronizzazione nei movimenti tra gli attori. Regia (papas  Nicolino Cuccia), suggeritori, costumisti, scenografi, ed addetti al palco hanno svolto il loro compito dando il massimo.
Il locale stracolmo,  il  pubblico   ha applaudito con entusiasmo  gli artisti man mano che si affacciavano alla ribalta.
Voglio ricordare che Contessa Entellina ha una  tradizione teatrale che risale alla fine del  mille ottocento.
In tutti questi anni molti sono stati gli attori che si sono esibiti sul palcoscenico con grande successo e che per brevità di spazio sono costretto a non citare.
Basta ricordare alcuni operatori e amatori del teatro. Il Parroco Can. Nicolò Genovese, illustre uomo di cultura, giornalista insigne, poeta in lingua e in latino, di cui era profondo conoscitore. Commediografo  le sue opere teatrali vennero all’inizio del secolo scorso rappresentate in Contessa, si ricordano le vite di Sant'Antonio di Padova  e San Francesco D’Assisi.
Non si può non menzionare don Giuseppe Clesi, che fu il primo a portare sulle scene a Contessa “Il riscatto di Adamo”, colossale opera del 1750 in endecasillabi e settenari  di Filippo Orioles con un cast tra attori e addetti alla recita, di circa 100 persone che si esibivano  durante tutta la Settimana  Santa.
In quell’occasione, tutto il paese diventava un grande palcoscenico, le vie, le piazze, unite  alle tipiche strutture delle costruzioni delle case di Contessa, davano vita ad una visione  panoramica di Gerusalemme all’inizio dell’era cristiana.
L’eredità della regia del Clesi fu degnamente raccolta dall’allora ex seminarista Vincenzo Rosselli, che ne seguì le orme.
Ho colto l’occasione della esibizione della Compagnia teatrale Drita per mettere in risalto la innata passione della nostra  gente per il teatro".
L'opera di Orioles continua ancora ad essere rappresentata, durante la Settimana Santa a Contessa, con l'entusiasmo e la passione dei tempi passati, descritti da Nicolò Lojacono, e soprattutto con la  partecipazione di attori-popolari, la cui collaborazione comporta un grande impegno organizzativo e culturale, come emerge dal numero dei  personaggi della recita del 2004 e di seguito riportati ,  tutti interpretati da contessioti (nome, cognome e professione tra parentesi), che nella vita sono operai, studenti, pastori, contadini, casalinghe, contadini, ecc.: Gesù Cristo (Nino Cicchirillo, diplomato) - Maria (Lala Veronica, impiegata) -  Pietro (Giovanni Coscino, studente universitario) - Un angelo (Daniela Tardo, bambina) - Giuseppe D’Arimatea (Giovanni Cicchirillo, operaio) - Nicodemo (Nino Tardo (Agricoltore) - Giacomo (Lala Giovanni, studente) -  Giovanni - (Filippo Maniscalco, autista) - Simone lebbroso  ed Eutropio (Latino Calogero, studente universitario) - Gamaliele (Mariano Sottile, agricoltore) - Porfirio e Barabba (Spera Giuseppe, pastore) - Caifas ed Erode (Alfonso Chiarello, artigiano) - Misandro (Michele Bonura, muratore) - Giuda (Ciro Chiarello, commerciante) - Nizec (Emanuele Puma, pastore) - Centurione (Paolo Spera, autista) - Rabam (Antonino Ferrauto, diplomato) - Anna (Leonardo Spera, diplomato) - Malco (Nicola Raviotta, fontaniere) - Angelo “Amor divino”(Caterina Guzzardo, studentessa) - Celidio (Cuccia Nicola, bambino) - Veronica ed Abra (Antonella Spera, sindacalista) - Rubnit (Paolo Spera jr, operaio) - Simon Cireneo (Giallo Giuseppe, muratore) - Pilato (Giuseppe Chisesi, autista) - Maddalena (Tiziana La Motta, fisioterapista) - Putifar (Erasmo Ferrauto, operaio) - Orisel (Piero Tortorici, operaio) - Nitor (Vito Catalanotto, impiegato) - Disma (Antonio Tumminello, operaio) - Gisma (Lorenzo Galati, operaio) - Angelo (Nino Tardo, bambino) - Soldati (Fucarino Vito - Calvaruso Giacomo - Buttafoco - Martorana) - Paggio (Matteo Gatto, bambino) -  (Giovanna Sciambra - Cilluffo Vincenzo - Di Maggio Giorgio -  Maniscalco Gaspare) - Voce fuori campo (Bellini Giusy) - Cantore di  scena  (Paolo Ciravolo).


Nota - I dati sopra riportati sono stati pubblicati da L'ARALDO di S. Margherita Belice nel 2004 nella pagina "Cronaca e commenti di Contessa Entellina, comunità italo-greco-albanese".

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