Quadri storici superati
Con l'arrivo in Sicilia dei Normanni e poi col successivo dominio degli Svevi inizia lo scardinamento della presenza araba in Sicilia, ed in simultanea ha inizio una grave crisi demografica, soprattutto nelle aree interne dell'Isola. Il tutto avviene con la fuga dalle campagne e la modifica delle strutture socio-economica su cui fino ad allora si era retta ed aveva operato la presenza araba in Sicilia.
Maurice Aymard (storico e accademico francese, esperto in storia economica e sociale) spiega che la trasformazione iniziata dai normanni e portata a termine dagli Svevi consistette nell'eliminazione dell' "habitat" contadino tipicamente arabo, quello disperso in molti casali, e nella conseguente concentrazione, forzata, in una rete di borghi rurali. Indispensabile premessa, quella scelta, per l'introduzione dell'ordinamento feudale, di cui appunto prima i Normanni e poi gli Svevi furono i portatori nell'Isola..
Tutto ciò chiarisce che con l'avvenuta distruzione di Entella (1446?) e con la deportazione delle residue popolazioni arabe in Puglia, in Sicilia Occidentale si è dispiegata nella massima pienezza l'ordinamento feudale.
Conclusione: Se gli arbëreshe arrivano in Sicilia nella seconda metà del XV secolo non trovano nessun casale preesistente. Il tempo dei casali era cessato da oltre due secoli con la deportazione degli ultimi mussulmani e con l'infeudamento delle campagne.
A Lucera (Puglia) su precisa volontà di Federico II furono deportati circa 20.000 sudditi musulmani sopravvissuti in Sicilia.
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