Il Cinquecento e il Seicento
Nel Cinquecento in Europa c'erano solamente cinque grandi città con circa 100.000 abitanti. Pare che occorressero giornalmente otto navi cariche di grano per nutrire la popolazione (cosmopolita) di Costantinopoli, la città per antonomasia e la più popolata di allora.
Napoli raggiunse i centomila abitanti, nel corso del secolo XVI, assumendo subito l'aspetto dei bassifondi, di sovrappopolata e pittoresca; duecento anni dopo suscitò l'ammirazione di Goethe, in quanto la città non era affatto cambiata dal Cinquecento.
Venezia già negli anni sessanta del Cinquecento arrivò ad avere 168mila abitanti, decimati tuttavia un quindicennio dopo dalla peste.
Milano e Parigi alla fine del secolo si avvicinarono ai duecentomila residenti.
All'inizio del Seicento altre sette città europee si avvicinarono ai centomila abitanti, fra cui Roma e Palermo. Pure Messina, capitale di fatto dell'Isola e dove da un secolo aveva fissato dimora la famiglia dei Cardona, signori di vasti territori della Sicilia Occidentale, all'inizio del Seicento era prossima ai centomila abitanti.
Nella Spagna imperiale di quel seicento solamente Marsiglia era prossima a raggiungere i centomila abitanti. Già a metà seicento, grazie allo sviluppo transeocianiche con le Americhe pure i porti di Siviglia e Lisbona rasentarono i centomila residenti. Anche Londra arrivò nello stesso periodo a Novantamila abitanti, e Amsterdam, importante centro commerciale e bancario -sempre nel seicento-, superò i centomila abitanti.
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