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sabato 4 agosto 2012

Sicilia. I politicanti sono scesi in campo - Prime vittime dei loro inganni: i precari degli enti locali

Raffaele Lombardo è indaffaratissimo per restare 'pietra angolare' nella costruzione di potere che seguirà alla tornata elettorale di ottobre. Sostiene Rosario Crocetta e lavora su questo solco, anche a costo di spaccare l’inconcludente Pd-regionale.
Francesco Cascio, consapevole dell’ormai irreversibile tracollo del Pdl, ipotizza vaste alleanze a sostegno di un inimagginabile “governo tecnico” siciliano.
I partiti tutti fanno proposte serie, stupide, e comunque tattiche al fine di vedere “che effetto fanno”.
In Sicilia però esistono problemi serissimi, che a quel che pare non stanno a cuore né ai furbi politicanti, né ai partiti, né verosimilmente ai sindacati.
I 20 mila lavoratori precari, a cui a dicembre scade il contratto, cosa devono aspettarsi dai giochi “antichi e fuori tempo” dei politicanti siciliani ?
Questi precari degli enti locali,  che prestano servizio nel settore pubblico da venti anni e il cui futuro è quanto mai appeso a un filo hanno con disgusto seguito gli ultimi giorni di attività (si fa per dire) dell’Assemblea Regionale ed hanno preso atto che non è stata approvata nessuna delle norme previste che potevano prevedere quantomeno la proroga dei loro contratti.
Ad essi vanno aggiunti circa 6 mila Asu che non sono contrattualizzati, essendo ancora lavoratori socialmente utili.
Le loro prospettive hanno
contorni oscuri, senza certezza, in balìa –nella tipica tradizione sicula- delle promesse del politico imbroglione in vista delle prossime elezioni autunnali.
Sicuramente per loro si prospetta un futuro abbastanza incerto – afferma Enzo Abbinanti della Cgil - visto che l'attuale quadro normativo e finanziario, non consente né di prorogare i contratti, né di procedere alla stabilizzazione”.
Con l’assestamento di bilancio
“…. si dovevano approvare delle norme, che erano anche di copertura finanziaria del fondo per il precariato che tuttavia non sono state approvate – conferma Abbinanti - visto che è stato solo approvato un assestamento di bilancio secco”.
Questo stato di cose, fa comodo ai politicanti da quattro soldi che non intendono abbandonare l’antico sistema di ricattare i siciliani in stato di bisogno.  È una situazione estremamente preoccupante, e che viene lasciata in sospeso alla vigilia di una campagna elettorale che si prevede molto infuocata su questi temi, sia sul tema del precariato che sui temi della spesa regionale - asserisce ancora Abbinanti - Sicuramente ci sono dei problemi finanziari, però la volontà è stata quella di non procedere a una serie di iniziative concrete, proprio in prossimità dell'inizio della campagna elettorale, per lasciare tutti in sospeso ed essere imprigionati in questa logica elettoralistica”.
Il sindacalista della Cgil insiste: “Sostanzialmente si è deciso di non decidere per lasciare tutti sotto le grinfie del politico che si presenterà alle elezioni che farà promesse, in grado di mantenere o meno, ovvero a seconda che si riesca a risolvere la questione finanziaria della Regione Siciliana”.
Noi come sindacato abbiamo sollevato la questione già da diverso tempo – spiega Abbinanti - Abbiamo messo in campo una mobilitazione in modo tale da coinvolgere anche le nostre organizzazioni a livello nazionale, perché questo è un problema che naturalmente va risolto anche col contributo del Governo centrale, visto che c'è un problema di norme e di vincoli normativi. Abbiamo messo in campo tutte le iniziative possibili e immaginabili, fino allo sciopero generale dello scorso 4 luglio, che è stato partecipatissimo, al quale però non sono state date adeguate risposte”.
La verità è comungue che 20 mila persone che hanno alle spalle altrettante famiglie fanno gola ai politicanti mascalzoni che finora non hanno fatto nulla e che ora, con le loro facce di bronzo, si lanceranno in promesse spudorate e per nulla credibili. “Noi vediamo che sta crescendo un fenomeno strano che è quello che vede questi lavoratori credere che i politici che stanno lavorando a questa vicenda – spiega nuovamente Abbinanti - possono dare delle risposte singolarmente, senza che ci sia invece una presa di responsabilità collettiva da parte del mandamento regionale e da parte del Governo regionale. E quindi – conclude - noi contro questo vogliamo sensibilizzare, anche nella prospettiva di fare un'iniziativa sempre più unitaria, anche con le altre confederazioni, per evitare che si giochi al rialzo politico senza che si arrivi a un risultato finale
”.

QUADRO ELETTORALE "alla greca":
Il politico promette, il precario gli crede o meno.
Su questa partita verrà giocata in Sicilia la tornata elettorale che si è già aperta con protagonisti che dagli anni cinquanta ad oggi non hanno cambiato i sistemi per acquisire consenso.
Oggi mancano i "coppi di pasta", ma la strategia -per sfruttare i bisogni- è identica.

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