La Gazzetta Ufficiale del 7 agosto riporta la legge che approva l'Intesa raggiunta fra lo Stato Italiano e la Chiesa Ortodossa Costantinopolitana, la cui metropolia sul suolo italiano ha sede a Venezia. Ne abbiamo parlato su questo blog già pochi giorni fà.
Lo Stato italiano finora aveva aveva regolato i suoi rapporti in materia religiosa con la Chiesa Cattolica (Concordato del 1929, revisionato del 1982), ed inoltre, mediante "Intese" con i Valdesi, Assemblee di Dio, Avventisti, Ebrei, Battisti e Luterani.
Col varo dell'Intesa con gli Ortodossi il nostro paese fa notevoli passi avanti in materia di libertà religiosa, e più in generale in direzione del progresso e della civiltà. Si tenga infatti presente che in conseguenza delle ondate migratorie dai paesi dell'est europeo, che sono allungo vissuti sotto il comunismo, oggi in Italia, prescindendo dalle giurisdizione di ciascuna chiesa autocefala, vivono più di un milione di ortodossi. Essi sono quantitativamente più degli islamici presenti sul suolo italiano.
L'Intesa con la Chiesa Ortodossa Costantinopolitana va quindi letta in termini di "libertà religiosa" ma anche di integrazione delle comunità che vivono in Italia.
Ancora il nostro paese ha da fare parecchi passi in direzione della inglobalizzazione delle varie culture, religioni e realtà sociali. Gli islamici, i buddisti e gli induisti restano ancora a discutere con le autorità italiane perchè riano definite le loro "Intese".
Ci sembra doveroso evidenziare una circostanza, che la dice lunga sull'apertura mentale e culturale delle classi dirigenti del nostro paese. L'Intesa con gli Ortodossi è stata firmata fra il ministero degli Interni italiano e i rappresentanti della Metropolia di Venezia da un bel pò di anni; a tenerla bloccata in Parlamento sono state le forze che hanno sostenuto il governo Berlusconi, e non solo loro. Nelle forze del centro-destra (pdl, Lega, Udc), la Lega si è distinta (senza nulla togliere alla grettezza pdl, udc) per l'ignoranza grassa che sfociava nelle motivazioni, leggibili negli atti parlamentari. L'ostruzionismo veniva motivato col fine di "difendere le radici cristiane" del paese, come se gli Ortodossi non costituissero la radice più antica e più costante del Cristianesimo, molto più antica e costante della Chiesa romana.
D'altronde, è risaputo che il nostro Parlamento è pieno di scilipodi.
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