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domenica 3 aprile 2011

Il Servizio Civile in Diocesi - Un Coro di Solidarietà

ripreso dalla rivista ECO DELLA BRIGNA di Mezzojuso n. 80/2011
Il 10 gennaio 2011, 18 giovani hanno dato inizio a due nuovi progetti di Servizio Civile Nazionale della Caritas Diocesana. I progetti sono entrambi di assistenza: Fluturat/Farfalle è un progetto per minori e coinvolge in diocesi 12 volontari; Shoqeri/Compagnia è destinato alle persone anziane, seguite da 6 volontari. Il servizio durerà un anno e si articolerà in momenti diversi: attività giornaliera nelle sedi, formazione, sensibilizzazione nel territorio, momenti di esperienza comunitaria tra volontari. Dai primi anni del 2002 ad oggi, la Caritas di Piana ha offertoattraverso i suoi progetti, la possibilità a circa 130 giovani di venire in contatto con questo strumento di aiuto al prossimo e di formazione personale. Il Servizio Civile ha senza dubbio rappresentato un’opportunità per alcuni giovani di conoscere il proprio territorio ed intervenire in esso, una sorta di specchio in cui scorgere i bisogni della propria realtà, quei bisogni verso i quali volge l’ attenzione la Caritas di
Piana. La vitalità, la gioia, l’attivismo che i ragazzi apportano nelle sedi di servizio della Caritas presenti nei vari paesi è insostituibile, come hannomostrato gli anni di non attivazione di progetti. Il sorriso dei giovani, la loro fantasia e l’entusiasmo, il loro impegno quotidiano con i bambini, con gli anziani, con gli immigrati, nelle azioni della quotidianità parrocchiale è un bene prezioso per le nostre comunità. Proprio i ragazzi, già all’opera da più di due mesi, possono raccontare, meglio di chiunque altro, che cos’è questo loro servizio civile. È per questo motivo che di seguito si riporta il coro di Vo.ci. (Volontari civili) di esperienze.
Francesca Brancato


Vo.ci. da Piana degli Albanesi
Vi raccontiamo un po’ come si svolgono i due progetti di Servizio Civile che sono stati avviati a Piana degli Albanesi il 10 gennaio 2011. Il progetto “Shoqeri” prevede l’assistenza agli Anziani. Sono circa 15 le signore anziane che frequentano la sede di servizio. La giornata si svolge più o meno allo stesso modo ogni giorno. Noi volontari impegnati con gli anziani, Andrea, Antonella, Filippo e Marialaura, entriamo al Centro alle 14.00 per dare una sistemata e rganizzarci per le attività della giornata che già sono in programma. Alle 15.00 iniziamo il nostro “giro” con il mezzo che la Caritas ha messo a nostra disposizione. Le attività che abbiamo svolto con le anziane in questi due mesi di servizio sono molteplici. Tra le tante la prima che teniamo a citare è stata una bella serata in pizzeria. Nonostante la differenza d’età con le Signore, noi volontari ci siamo molto divertiti proprio come una serata tra amici! Per quanto riguarda le altre attività svolte dobbiamo dire che le più gettonate, a grande richiesta sono state le giornate “karaoke”. Abbiamo fatto riscoprire e ricordare quelle canzoni che tanto avevano fatto sognare le vecchie generazioni, discutendo anche delle differenze tra nuove e vecchie canzoni, in particolare nella settimana dedicata al Festival diSanremo. Purtroppo il maltempo non ci ha permesso di fare piccole gite o escursioni, ma confidiamo certamente nei prossimi mesi! Un’altra giornata molto particolare è stata quella del Carnevale. In collaborazione con le ragazze impegnate nel progetto “Fluturat”, che prevede il doposcuola e l’assistenza per i bambini che ne hanno bisogno, abbiamo organizzato una festa di Carnevale dove noi volontari e i bambini eravamo vestiti in maschera e le signore anziane ci hanno fatto riscoprire il gusto delle ricette antiche carnevalesche, cimentandosi a cucinare e a spiegare ai bambini la ricetta delle frittelle!!! Ci sono stati anche dei pomeriggi dove abbiamo fatto il Cineforum con dei film richiesti dalle anziane; pomeriggi di laboratorio dove le anziane si sono impegnate nella realizzazione di maschere e addobbi per la sede. Un’altra “attività”, se così possiamo chiamarla, è la recita del Santo Rosario che avviene quotidianamente.
Il progetto “ Fluturat”, che vede impegnate Aika, Serena e Sarah, prevede, oltre alla usuale attività di supporto scolastico nelle prime ore pomeridiane, anche attività ludico-ricreative: cineforum, karaoke, giochi da tavola, lavori
manuali, laboratorio musicale ed informatica. Anche il “momento della merenda insieme” è un momento molto importante in quanto rappresenta un’occasione per socializzare e stare insieme, ed è inoltre un modo per responsabilizzare i bambini a fare “comunità”. Il progetto Fluturat è rivolto anche ai bambini della scuola d’infanzia
del Collegio di Maria di Piana. E’ Sarah la volontaria che di mattina, durante le ore scolastiche, segue i bambini nel loro processo di crescita e di scolarizzazione. Noi volontari ci impegniamo anche nella distribuzione dei viveri di prima necessità e facciamo anche assistenza domiciliare. Ci è anche capitato di aiutare le nostre anziane accompagnandole dai dottori o dove ci è stato richiesto. Alle 19.00  circa ricominciamo il famoso “GIRO”, cioè riaccompagniamo le anziane nelle proprie case. Alla fine della giornata facciamo una piccola verifica tra di noi e sistemiamo nuovamente la nostra sede. Alle 20.00 torniamo a casa pieni di gioia e con un bagaglio culturale sempre più ampio grazie agli insegnamenti che le signore e i bambini tra una risata e l’altra ci concedono. Possiamo quindi dire che in questi due mesi di Servizio Civile crediamo di aver imparato già parecchie cose… A presto,
Aika, Andrea, Antonella, Filippo, Marialaura, Sarah e Serena

Vo.ci. da Mezzojuso
L’anno 2011 si è inaugurato per la Caritas Parrocchiale di Mezzojuso con l’inizio di due nuovi progetti di servizio civile che vedono complessivamente sei volontari in azione: quattro persone prestano servizio con i minori nel progetto Fluturat e due sono coinvolti nel progetto anziani dal titolo Shoqeri. Questi primi due mesi trascorsi sono stati all’insegna di inteso lavoro e di servizio al prossimo ed hanno visto noi volontari protagonisti di svariate attività. Il servizio civile si può considerare, come suggerisce lo spot pubblicitario, “un’esperienza che cambia la tua vita e quella degli altri”. Soltanto trovandosi dentro una tale esperienza si può riempire di contenuto questa frase. Fin da principio con i bambini si è istaurato un clima sereno, ludico, ma nello stesso tempo educativo e formativo per la loro crescita scolastica e sociale. Per gli anziani si è incominciato uno studio dei bisogni della popolazione e si è tracciata una prima mappa di interventi ed azioni. Seguendo l’antico insegnamento di Socrate, applichiamo l’arte della maieutica a questo nuovo cammino intrapreso per dodici mesi, sperando che ci permetta di scrutare fino in fondo il nostro essere e ci possa mostrare quanto siamo capaci di metterci in gioco per la buona riuscita dei progetti. Noi volontari che operiamo con i bambini abbiamo avuto l’opportunità di cogliere spesso nei loro occhi tanta gioia nel vedere che c’è qualcuno pronto al loro fianco, pronto a porgere la mano e risolvere anche il più difficile compito assegnato. Dai bambini si apprende tanto, e di questo ne abbiamo testimonianza giorno dopo giorno, per noi quello che conta è lasciare un segno indelebile nel loro cammino e di averci sempre presenti nelle loro vite a prescindere dallo svolgimento delle attività scolastiche. Non c’è cosa più bella di rendersi utili a chi ha bisogno e soltanto giocando, studiando e percorrendo questo cammino insieme, alla fine dell’anno di servizio potremmo provare un variegato di emozioni e certamente ci resterà un ricordo indelebile del tempo trascorso con i nostri bambini, ragazzi e gli anziani.
Anna Maria, Antonella, Benedetta, Luisa, Piero e Salvatore

Vo.ci. da Contessa Entellina
A Contessa Entellina il progetto Fluturat prevede l’inserimento di tre volontari in servizio civile. I bambini che frequentano assiduamente la sede sono dieci, altri vengono al centro occasionalmente. La nostra attività, in questi primi mesi si è basata prevalentemente al recupero scolastico. Ci siamo recate a scuola e abbiamo parlato con le maestre al fine di migliorare il rendimento scolastico dei bambini.È stata positiva la collaborazione con l’insegnante di lettere della classe quarta elementare, con cui intratteniamo rapporti giornalieri. Lei ci invia, tramite gli alunni, un quaderno su cui annota tutti i compiti per il giorno successivo e noi, al termine di ogni giornata, segniamo i bambini che hanno fatto o non fatto i compiti, quelli che erano presenti o assenti, e …quelli che hanno dimenticato qualche libro. I  bambini sono furbetti e …spesso dimenticano il diario o il libro su cui devono studiare. Considerando il disagio in cui versano alcune famiglie d’origine, di questi bambini necessitano di un sostegno, oltre che nel percorso
educativo, anche nell’inserimento sociale. Ci stiamo impegnando a conoscere e comprendere questi bambini e la loro realtà, il loro rapporto con le famiglie, con i coetanei, con la scuola e con gli insegnanti. Siamo pronte a porci come tramite tra loro e l’altro spaccato della società con cui trovano difficoltà ad integrarsi. Si evince per alcuni di essi una situazione di disagio socio-culturale che li isola in una realtà piena di confini, noi vogliamo aiutarli ad uscire da questi confini, a sentirsi liberi, ad avere stima di sé e rispetto per gli altri, ad adottare giuste modalità comunicative. Cerchiamo ogni giorno di trasmettere loro dei valori genuini: amicizia, solidarietà, rispetto reciproco fra le persone. Sfruttiamo tutte le occasioni per dare loro regole di equilibrato comportamento sociale. Per fare loro capire quanto possa essere bella l’unione, lo stare insieme, abbiamo festeggiato nella sede di servizio il Carnevale. La settimana precedente alla festa abbiamo preparato le mascherine e i festoni coinvolgendo i bambini in queste attività, poi giorno 4 marzo abbiamo dato una piccola festa. Tutti i bambini frequentanti il centro, e non, si sono vestiti in maschera. Alcuni di loro si sono divertiti come matti, hanno ballatoe giocato serenamente, altri purtroppo più che pensare a divertirsi pensavano a fare dispetti e litigare con i bambini nuovi. Siamo consapevoli che non è possibile, da un giorno all’altro, fare cambiare in questi bambini alcuni atteggiamenti che ormai fanno parte della loro norma, ma con il tempo e la pazienza, magari lungo tutto l’anno, quando avremmo acquistato tutta la loro fiducia, siamo sicure di poter ottenere da loro ottimi risultati. Utile è stato per noi l’appoggio trovato negli operatori locali di progetto, nei parroci,
sempre pronti a sostenerci e supportarci nei momenti di difficoltà, ma indispensabile è stata la frequenza ai corsi di formazione generale che ci ha fatto sentire parte di un team, di un gruppo, quello formato dai diciotto volontari e dagli operatori della diocesi, che, anche se diviso a livello operativo, è unito da ideali comuni. Il rapporto che si è instaurato tra noi colleghe è positivo, ci troviamo bene insieme, confrontiamo le nostre esperienze e ci diamo consigli. Spesso ci riuniamo e ci prendiamo il tempo necessario per riflettere, in quanto è importante il fare, ma anche, se non più importante, riflettere su ciòche si fa.
Eliana, Giusi e Paola

Vo.ci. da Palazzo Adriano
Il Servizio Civile Nazionale è un impegno di un anno che il giovane sceglie di adempiere ed ha come riferimento culturale la difesa popolare non violenta e la solidarietà. A Palazzo Adriano il progetto Fluturat si svolge presso la Caritas della Parrocchia Santa Maria del Lume ed impegna due volontari. Tale progetto porta a rivolge, in particolare, le nostre attenzionialla programmazione e gestione delle attività di doposcuola. Per noi giovani è un’opportunità significativa, in quanto ci permette di proseguire gli studi e contemporaneamente di dedicare una parte del nostro tempo ad attività di solidarietà e di volontariato utili alla comunità. E’ un percorso ricco di incontri con bambini e ragazzi spesso in difficoltà e ciò richiede la capacità di sapersi relazionare con essi nella maniera più adeguata e rispettosa, di mettersi in ascolto e di comprendere i loro reali bisogni. Ed in questo percorso un grande aiuto e un fondamentale appoggio ci viene quotidianamente offerto dal nostro operatore locale di progetto, la prof.ssa Carmela Costa e dal nostro parroco, don Salvatore Ruffino. Trascorsi due mesi di servizio, riteniamo tale esperienza un vero e proprio percorso di crescita, di scambio, di educazione e di formazione ai valori di solidarietà, di pace e di amore.
Angela e Loredana

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