Riflessioni di economia e di finanza
Non c’è giornale o tv che da una decina di giorni non ci tratteggi, commenti e pure riferisca sulle conseguenze dei primi mesi di governo degli USA da parte del neo Presidente Trump.
Si tratta di conseguenze che sopratutto ricadono sul mondo della finanza, ma che inevitabilmente si stanno espandendo, con conseguenze che non tarderanno a rivelarsi pure sulla vita socio-economica di gran parte del pianeta.
Per rendere facile la comprensione, diciamo che il Paese che sapevamo essere fra i più liberali del pianeta, con una serie di determinazione individuali, a firma del presidente Trump, ha sostanzialmente bloccato il libero scambio dei beni e servizi fra paesi del mondo e gli Usa, imponendo altissimi dazi su tutto ciò che entra o esce dal suo Paese. Il grafico qui riportato, a modo di sigmografo, evidenzia alla data del 7 aprile la reazione della borsa americana. Reazione che e’ stata segnata, sia pure a livelli differenziati, da tutte le borse del pianeta, stante la rilevanza che il sistema economico e finanziario Usa ha sull’intero pianeta.
Cosa può significare per i cittadini comuni, sia americani che non? Quel grafico, che per gli esperti è più che leggibile, è suscettibile di produrre aumenti di prezzi (inflazione) ai danni dei consumatori di ogni parte del pianeta ed, ancora, significativo incremento dei livelli di disoccupazione. Ed ancora notevoli danni patrimoniali per i detentori di azioni ed, in generale, di depositi e risparmi finanziari.
Potremmo cogliere un risvolto positivo sull’operato di Trump ?
Per noi europei che, insieme alla Cina, siamo destinatari di tantissimi risvolti negativi delle recenti iniziative trumpiane, il forte scossone sul piano sociale-economico dovrebbe spingerci ad accelerare le procedure ed i tempi dell’Unione Europea.

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