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mercoledì 4 gennaio 2023

Storia e luoghi

Tardo MedioEvo siciliano (3)  

 Le concessioni feudali normanne

Il feudalesimo siciliano ha origini e vicende differenti da quello continentale ed è in un certo senso più tardivo rispetto al continentale.

Le prime concessioni si hanno nell'undicesimo secolo per iniziativa della monarchia normanna e l'abolizzione legale (se non di fatto) avvenne nel 1812 ad opera del primo Parlamento costituzionale borbonico instaurato nell'Isola durante il periodo napoleonico.

In Sicilia -rispetto ad altre realtà europee- il feudalesimo si caratterizzò per:

-- Il sorgere di (relativamente) grossi centri abitati contadini,

-- Scarsa o nulla presenza di popolazione nelle campagne,

-- Le città, che godevano di relativa autonomia amministrativa, facevano riferimento alla Corte Regia (furono solamente poche decine). Le località di campagna facevano riferimento alle corti baronali ed erano a forte struttura agricola. In queste ultime non esisteva alcun ruolo cittadino rispetto all'esclusivo ruolo baronale.

--Località di campagna e città non demaniali costituivano comunque delle "Università" i cui esponenti di guida erano di libera scelta baronale.

--Le città demaniali siciliane costituite nel medioevo in quanto communitas civium acquisirono ab origine una personalità giuridica propria, costruita tutta attorno ad una oligarchia, ad un culto identitario, ad un sistema di governo peculiare e ad un insieme di rapporti tra i ceti all’interno e di relazioni all’esterno.

--Nelle città demaniali (nell'area prossima a Contessa E. lo era solamente Corleone), la monarchia provava in più modi di imporre dei podestà a propria scelta e a verificare sia le deliberazioni che i comportamenti amministrativi, e comunque si appoggiava alla cerchia delle famiglie egemoni locali.

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