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martedì 3 gennaio 2023

Anno nuovo. Inflazione nuova

 Una moneta subisce l'inflazione quando nel paese si registra un rincaro di ampia portata, che non si limita a singole voci di spesa ma investe l'intera vita socio-economica. Per il consumatore significa che con un euro si possono acquistare meno beni e servizi rispetto al passato. In altre parole, l'inflazione riduce il valore della moneta nel tempo. Oltre che nelle famiglie imbatta anche nelle aziende che dovranno rimodulare la politica commerciale.

Per noi italiani il fenomeno non è nuovo. Siamo tutti memori della "lira", la moneta più fragile dell'intero continente europeo. L'inflazione ai nostri giorni, in euro, è invece una bestia per i tedeschi ed alcuni altri paesi dell'UE che erano abituati alle loro "solide" monete.

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Dal primo gennaio 2023 sono molti i rincari che colpiranno le tasche dei consumatori e falcidieranno le buste paghe dei lavoratori (e pure i risparmi dei tanti cittadini che avevano immaginato in una vecchiaia con minori problemi economici).

 Il primo annunciato arrivatoci attraverso i media (radio e tv, oltre che attraverso i giornali) è stato quello della benzina, dovuto anche al fatto che il governo non ha rinnovato il taglio delle accise apportato in un primo momento dal governo Draghi per contenere i costi energetici.

  Quanto ci costerà, in più, l'automobile? Il prezzo dei pedaggi autostradali salirà del 2%, con un ulteriore aumento dell’1,34% a partire dal primo luglio 2023. Le assicurazioni, in particolare per le auto, ha iniziato a vedere un aumento delle tariffe già a partire dall’ultimo trimestre del 2022.

  Crescono le rate dei mutui. L’aumento dei costi non è compensato o, quantomeno non del tutto, dall’aumento delle pensioni o stipendi. Le pensioni minime infatti aumenteranno solo per chi ha dai 75 anni in su e anche l’adeguamento degli assegni all’inflazione non sarà per tutti al 100%. Tutt'altro.

  La busta paga di chi lavora sarà più pesante, grazie al taglio del cuneo fiscale, solo per i lavoratori dipendenti con retribuzioni lorde annue fino a 35 mila euro.

  A chi, politicamente, addebitare  quanto sta accadendo? In primo luogo c'è la responsabilità dei governi italiani che siano stati di centro-destra, di centro-sinistra, i quali al contrario di altri paesi europei non hanno mai fatto affiodamento per il loro sviluppo economico al "debito pubblico". L'Italia è in Europa e nel mondo fra i paesi piazzati ai vertici per ammontare di debito pubblico. Debito, peraltyro, mai impiegatyo per investimenti ed impieghi proficui, ma ..,.. per alimentare la macchina clientelare.

(Segue)

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