Tardo MedioEvo siciliano (1)
Il privilegio delle città siciliane
Il 30 maggio 1421, durante il suo viaggio in Sicilia, re Alfonso d'Aragona volle puntare su Catania e si presentò alla porta cittadina denominata "Aci", convinto di essere ricevuto con tutti gli onori. La porta della città invece rimase chiusa e gli si presentarono invece sei "giurati" che gli proposero, se intendesse entrare in città, di preliminarmente riconoscere e sottoscrivere in un atto pubblico notarile gli antichi "privileggi" di autonomia della città.
Re Alfonso accolse la richiesta e nel corso di una cerimonia ufficiale riportata a verbale dal notaio (Giovanni Minà) riconobbe l'autonomia amministrativa della comunità locale negli aspetti politico-religiosi e sul particolare "reggimento".
Dopo questo adempimento il Re potè entrare in città e risiedere per un paio di giorni nel castello Ursino, la fortezza fatta costruire da Federico II.
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