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sabato 5 marzo 2022

Seguire le vicende. Sui media non tutte le considerazioni vanno prese acriticamente

 Alla pandemia i media dedicano da alcuni giorni pochissimo spazio. TV, giornali e telefonini ormai sono divenuti strumenti che ci aggiornano sulle intenzioni di Putin e del presidente ucraino e sui rischi di finimondo se dovesse farsi ricorso agli armamenti atomici.

  Per evitare ansie e preoccupazioni fuori luogo sarebbe bene attenerci alla regola seguita durante il periodo pandemico: seguivamo i dibattiti e le indicazioni degli esperti (virologi, epidemiologici, etc.). Anche nel caso della crisi politico-militare che rischia di dividere-nuovamente- il pianeta fra buoni e cattivi, è buona regola non affidarsi a quanto viene detto da chiunque nei continui programmi TV. Esistono politici (quelli veri, che non hanno mai avuto nulla a che fare col populismo dell'ultimo decennio), giornalisti che conoscono il mestiere  (quelli non assunti alla RAI su base spartitoria fra i partiti), professori universitari e strateghi che godono di credibilità. È a queste figure e ai buoni giornali e giornalisti che bisogna rivolgere attenzione e curiosità e tentare di cogliere le loro analisi.

 I chiacchieroni e quelli che sanno tutto e su tutto è bene lasciarli da parte: la situazione è troppo seria e non merita le chiacchierate da bar.

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