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giovedì 1 ottobre 2020

Accadde oggi: 2 Ottobre, in Sicilia

 2 Ottobre 1860

Camillo Benso conte di Cavour chiede al parlamento piemontese il potere di compiere mediante decreto l’annessione di tutte le province meridionali liberate da Garibaldi. 


 Garibaldi prende posizione:

Non annessione
ma plebiscito.
Avuta notizia del decreto Crispi e Garibaldi a Napoli decidono di procedere con il plebiscito. Infatti, sino ad allora si era discusso sulla possibilità tra un voto popolare o un’assemblea in grado di aggiungere delle condizioni all’annessione. Tutta la discussione di quei giorni verterà sul significato del plebiscito: era un’unificazione o un’annessione? Si voleva aderire al Regno Piemontese incondizionatamente? Oppure era meglio convocare un’assemblea in grado di decidere le modalità dell’unificazione?

Garibaldi, anche se fu più volte in disaccordo con Cavour durante la spedizione nel Sud, si rassegnò agli eventi poiché era completamente assorbito dalla battaglia del Volturno, ancora convinto di poter arrivare a Roma. La notizia del plebiscito di Napoli rimbalzò anche in Sicilia dove il prodittatore Giuseppe Mordini aveva deciso per un’assemblea. Mordini, convinto di assecondare le volontà di Garibaldi, disdette l’assemblea e convocò il plebiscito per il 21 ottobre come stabilito anche a Napoli.

Il 15 ottobre, prima della consultazione, Garibaldi precisò subito che «le Due Sicilie fanno parte integrante dell’Italia, e che egli deporrà la Dittatura nelle mani de Re». 

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