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martedì 2 febbraio 2010

Tappe di storia siciliana - Avvenimenti da approfondire

1513 Viene introdotto in Sicilia il Tribunale del Sant'Uffizio. altrimenti conosciuto come Inquisizione.
1556 Si contano 72 baroni sull'isola: nel 1810 essi saranno divenuti 277. Essi hanno il diritto di sedere nel Parlamento, istituzione creduta antichissima e allora assai amata dai siciliani, quale simbolo dell'autonomia dell'isola. Diviso in tre Brazos o Camere, una riservata all'alto clero, una ai baroni e ai militari, una alle città direttamente dipendenti dal re, il Parlamento aveva solo potere consultivo.
1714 La Sicilia ha 1.123.000 abitanti: nel 1570 ne contava 1.070.000.
1735 Incoronazione di Carlo di Borbone a Palermo. Inizia così il dominio della dinastia borbonica.
1781-86 lI Caracciolo è vicerè dell'isola: sono promosse alcune riforme al fine di accrescere la piccola proprietà. Viene abolita l'inquisizione.
1806 Truppe inglesi si stanziano in Sicilia per proteggerla dagli eserciti bonapartisti favorendo una notevole prosperità economica.
1812 Grazie all'ingerenza del rappresentante britannico in Sicilia Lord Bentinck, viene promulgata una costituzione di ispirazione liberale che abolisce i diritti feudali. La costituzione prevede due camere sul modello parlamentare inglese.
1816 Formazione del Regno delle Due Sicilie; vengono unificate le corone di Napoli e di Palermo e viene abolita la bandiera siciliana. La costituzione del 1812 viene parimenti abrogata.
1840 Si segnala la piaga del controllo illecito delle acque, soprattutto nella zona di Palermo, colpita dall'iraridimento della superficie freatica. Incontrollato è anche il contrabbando.
1847 Un'indagine rivela che metà della superficie boschiva dell'isola è distrutta nel corso del secolo: il clima diviene più arido. Viene pubblicata La lettera da Malta di Francesco Ferrara, opera che propugna l'autonomia della Sicilia nell'ambito di una federazione di Stati italiani.
1848-49 Insurrezione di Palermo e della Sicilia.
1860 Nell'aprile scoppia un'insurrezione a Palermo, ordita da agenti inviati dal Nord. Spedizione dei Mille in Sicilia, capeggiata da Garibaldi. Il 21 ottobre un plebiscito (432000 sì e 600 no) sancisce l'unione dell'isola al Regno d'italia.
1866 Rivolta di Palermo, causata dalla difficile situazione economica (15.000 disoccupati). Infine, la flotta italiana bombarda la città, mentre 4.000 soldati mettono fine alla ribellione.
1886 Il rapporto Jacini sullo stato dell'agricoltura italiana rileva la penuria alimentare in cui versa l'isola, aggravata dall'aumento della popolazione. Tra il 1880 ed il 1914 circa un milione e mezzo di siciliani lasceranno l'isola, diretti soprattutto negli Stati Uniti. Tale fenomeno favorisce l'affluire di consistenti rimesse inviate dagli emigrati (circa 100 milioni di lire, nel 1907).
1893 Scoppia lo scandalo Notarbartolo, direttore del Banco di Sicilia, assassinato per avere denunciato il malcostume politico e finanziario.
1894 Un cattivo raccolto e le disuguaglianze nella distribuzione delle terre ecclesiastiche fanno si che gli aderenti ai cosiddetti Fasci di lavoratori, organizzazione che legava i contadini meno abbienti (fondata nel 1889), promuovano disordini e sommosse. Caduto il governo Giolitti, poco propenso ad usare la forza, è formato un governo presieduto dal siciliano Francesco Crispi che invia 50000 soldati sull'isola, imponendo la legge marziale.
1911 Censimento della popolazione: il 58% dei siciliani è analfabeta.
1925 Il governo fascista inaugura anche in Sicilia la cosiddetta "battaglia del grano" per rendere l'italia indipendente dalle importazione di cereali.

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