Eparchia. Timori che si rompano gli esili legami che ancora uniscono l'istituzione alla società
di Salvatore La Barbera
NOI, che fino a poco tempo fa, orgogliosi delle nostre comunità, delle
loro specificità, delle loro unicità, avevamo nell'Eparchia un saldo punto di
riferimento sociale
e religioso, restiamo sgomenti nel constatare che operatori sociali e religiosi
delle comunità, facciano di tutto per rompe
re l'ormai filo sottile di
credibilità, che ancora resiste, malgrado tutto. Ci chiediamo a che pro e quale
motivazione, più o meno segreta, faccia tremare le colonne che per tanti lustri
hanno sorretto la benemerita Eparchia che è stata sempre un vanto per le nostre
comunità. Il ricordo nostalgico va a tanti validissimi Papàs che si sono
alternati negli anni e che tanto spreco hanno fatto della loro vita per
dedicarsi con timore di Dio, con devozione, con grande intelligenza e con
impareggiabile sapere affinchè l'eparchia diventasse un punto di riferimento
sociale, culturale e religioso anche per concittadini non credenti. Cosa stà
succedendo da un pò di tempo a questa parte ? quale virus distruttivo ha
infettato la nostra cara Eparchia ? chi lo ha introdotto ? chi lo mantiene
diabolicamente attivo ? Sono domande che il popolo dell'Eparchia si fa sempre
più leggittimamente e frequentemente, scrutando con profonda inquietudine i
volti dei nostri Papàs per cercare di individuare il o i portatori del
diabolico virus che tanto male sta facendo alla nostra sacra istituzione. Ci
auguriamo che il nuovo Vescovo che verrà, a questo punto anche da lontano,
abbia il dono da Dio di sapere rimettere, con dignità e autorevolezza, sulla
retta via questo sconquasso eparchiale !!!!! per il bene di tutti !!!!!!
Amìn.
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