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giovedì 4 ottobre 2012

Mario Monti. Oggi pomeriggio il Consiglio dei Ministri metterà un piccolo freno alle spese politiche delle regioni.

Non tutti i mali vengono per nuocere. Sostiene un amico: "Finirà che ringrazieremo Fiorito e le "feste dei maiali" di De Romanis per aver fatto esplodere lo scandalo della Regione Lazio e reso intollerabili sprechi e ruberie negli enti locali".
 
Quanto venuto a galla nel Lazio, in Piemonte, in Saredegna, in Lombardia, in Emilia Romagna, in Puglia, in Sicilia al di là del malgoverno (fatto purtroppo abituale nella nostra Italia),  mette in evidenza la brutta, la pessima riforma del titolo V della Costituzione, approvata in tutta fretta dal centro-sinistra al governo per cercare di frenare le demagogie federaliste della Lega. Chi scrive queste righe confessa di avere inizialmente condiviso quella riforma, quella disgraziata riforma, che ha aperto dal 2001 non solo ai ladri professionisti, ma anche ai ladri di strada, di rubare senza alcuna difficoltà nelle casse pubbliche decentralizzate per nuna infinità di materie socio-economiche in più punti dello stivale.
 Troppi poteri alle regioni immaginando che i politicanti italiani fossero "signori", senza criteri di buon governo, di efficienza, di trasparenza, e -fatto assurdo-  senza controlli.
Adesso, nel pomeriggio di oggi il Consiglio dei Ministri varerà i tagli alle spese regionali. Purtroppo saranno un nulla rispetto a ciò che il Titolo V della Costituzione ha trasgerito. Ma meglio di niente.

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