Fra poche settimane la Sicilia rinnoverà la classe politica, che -stando a quanto accaduto in oltre sessant'anni di Autonomia- non si discosterà da quella attualmente in carica.
Gaetano Armao, assessore all'economia del governo di Raffaele Lombardo, ha voluto informare la stampa sulle condizioni in cui si accinge a lasciare le finanze regionali.
A) A sentire l'assessore la spesa corrente del 2012 ascende a 15 miliardi, quella in c/capitale a 11 miliardi. Fosse vero, faremmo un apprezzamento all'assessore. Il fatto è che in Sicilia le spese per gli investimenti (c/capitale) da sempre, e non da ieri, hanno fatto tutto uno con le spese correnti. I fondi FAS, ossia quelli destinati alle infrastrutture, li abbiamo destinati a stipendi e a spese di consumo; i fondi comunitari (U.E.) invece che ai progetti di sviluppo li abbiamo destinati ad assumere mogli, figli, cugini, clienti degli onorevoli; onorevoli che hanno creato aziende ed istituti di formazione con giri di affare milionari e con committente pressochè unico Mamma Regione.
Proseguiamo nei dati forniti da Gaetano Armao.
La Regione è indebitata per 5 miliardi e 250 milioni di euro.
In rapporto al Bilancio proprio della Regione l'indebitamento incide per il 20%. Per l'86% il debito è fissato a tasso fisso.
La motivazione è importante, in quanto come è noto, dal primo gennaio 2013 per vincolo inserito nella Carta Costituzionale (art. 81) entrerà in vigore il "fiscal compact", ossia l'obbligo di chiudere i bilanci dello Stato, ma anche delle altre Pubbliche Amministrazioni in pareggio.
-Nel 2002 è stato assunto un mutuo di 224 milioni perchè le uscite superavano le entrate (mutuo a pareggio);
-Nel 2008 è stato assunto un mutuo di 2,5 miliardi di euro perchè nella sanità era saltata la contabilità, esisteva un colabrodo fuori controllo. Il mutuo si proponeva di rientrare nel lecito, nella legalità.
-fra il 2001 ed il 2011 sono stati assunti mutui per €. 2 miliardi e 520 milioni con la motivazione che servivano a co-finanziare i POR, PO, Fondi FAS. E sappiamo che invece hanno creato 8.000 stipendiati per corsi di formazioni che non formano niente e nessuno.
Armao ha evidenziato che effettivamente la Regione deve rimettere i conti in linea; se ciò non avverrà non si uscirà dalla crisi, nè altri organismi sono ulteriormente disposti ad aiutare la Sicilia a risollevarsi. E senza le imprescindibili misure di sostegno la nostra terra è destinata, condannata, ad un inesorabile processo di impoverimento e consolidamento del divario col mondo sviluppato.
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