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martedì 27 aprile 2010

Il blog cambia linea: racconterà la vita paesana con ironia e sarcasmo. Per il blog non esisteranno portoni chiusi.

Dopo aver per tanto tempo e per tante pagine scritto in termini di estrema serietà su:
-storia antica e recente del nostro paese,
-di cattiva amministrazione della cosa pubblica, cominciando da casa nostra, Contessa Entellina, paesino del palermitano privo di guida amministrativa e, sulla carta, con amministratori il cui unico problema è di riscuotere la pensionicina mensile, che per pudore di un legislatore arruffone, più degli amministratori, viene chiamata "indennità di carica",
-di arroganza e prepotenza, nella casa dove meno avremmo immaginato di trovarle, la Chiesa;
-e altri argomenti i più vari, riteniamo che il filone da seguire per meglio farci intendere sia quello di ridicolizzare tutti i prepotenti, supposti potenti, gli arroganti e gli sleali, ossia coloro che per compito, incarico, missione, si presentano predicando bene e poi razzolano male.
Ironia e sarcasmo saranno, per qualche tempo, i parametri dei nostri discorsi. Tutto ciò grazie al suggerimento di un amico che, già ieri, ci ha fatto avere i primi due 'racconti da bar' per giudicare l'operato di un prete che è divenuto cliente di studi legali e di un vescovo, discendente di un certo Don Abbondio secondo un albero geneologico che presenteremo in appresso, che non si sente di ammettere che la sua diocesi è divenuta il "ricovero" di tutti coloro che le diocesi di Sicilia non si sentono di 'ordinare' sacerdoti.
 Come possiamo giudicare un vescovo che nell'estate del 2008 ha emesso un decreto che, disatteso da un suo sacerdote, viene giudicato da altri pseudo-cattolici "carta straccia", senza che egli faccia nulla per la credibilità dell'istituzione di cui è responsabile ?

Ci dispiace ovviamente scontentare quel sessanta per cento di nostri lettori che, prevalentemente dall'Italia continentale, ci sollecita (invece) a proseguire sullo "scandagliamento di storia tardo-medievale e del regime baronale in Sicilia". Torneremo su quegli argomenti in prosieguo. Per intanto dobbiamo seguire sul piano antropologico come nasce, si sviluppa, cresce e radica la prepotenza in un piccolo paesino, usando come mezzo gli edifici di culto, le tonache e gli stupidi orgogli di campanile.
Tutto ciò, è notizia dei giornali di oggi, mentre in tutta Europa ed America del Nord i cattolici che, dallo scoppio  dello scandalo sulla pedofilia, hanno abbandonato la loro religione superano il 3%. La quantificazione è facile perchè altrove non esistono i milioni di euro dell'otto per mille che le diocesi (non tutte) sperperano ...., ma le trattenute in busta paga per i cattolici. Negli ultimi mesi, appunto, più del 3% degli europei e degli americani ha rinunciato al cattolicesimo segnalandolo al datore di lavoro.
Padre Mario Bellanca non guarda questo aspetto della vita religiosa, egli vuole pari dignità, non se la vuole guadagnare, no, la vuole riconosciuta dagli altri e basta! Esattamente come i politici. I politici sanno di non avere dignità e la vogliono riconosciuta per legge; leggi che si fanno da soli, in autoproduzione. Ma ogni legge che si fanno per aumentare la loro "pari dignità" è, ovviamente, un boomerang che li rende ulteriormente privi di dignità. 
Ma i preti .... ?

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