StatCounter

venerdì 23 aprile 2010

La Regione Sicilia, i cui vertici sono coinvolti in indagini di mafia, forse varerà la legge finanziaria.

Se la legge finanziaria della regione Sicilia raggiungerà il traguardo (il dubbio sussiste dati i tempi particolari in cui viviamo) qualcosa di buono potrebbe venirne ai cittadini. In Commissione bilancio, in questi giorni, sono state varate queste ipotesi:
-L’acqua, il bene fondamentale dell’uomo, tornerà ad essere un bene pubblico. Ciò avviene dopo che il Parlamento nazionale ha deliberato di affidare, invece, l’intero sistema idrico a 6-8 grosse aziende private, con partecipazione pubblica minoritaria.
-Sarà varato il credito d’imposta a favore delle aziende che assumono disoccupati. L'implicazione sarà quella di una riduzione del costo del lavoro e conseguenti benefici nella base produttiva della regione.
-dovrebbe esserci un abbattimento dei ticket sanitari diagnostici a beneficio delle fasce sociali più deboli.
-sarebbero messi a disposizione degli enti locali fondi da destinare al ripianamento dei debiti dei comuni con le società di gestione degli Ato-rifiuti. Si tratterebbe di una misura tesa al completamento della recente riforma che ha ridotto il numero degli Ato-rifiuti in Sicilia.
-non è invece prevista la stabilizzazione dei “precari” degli enti locali, circa 20.000 unità che da oltre venti anni lavorano nella Pubblica Amministrazione senza averne lo status pieno. Per questi (ex giovani) sono stati individuati i soldi per proseguire nella “precarietà” per ulteriori cinque anni.
Con quanto detto, ossia che qualche cosina di buono ci sarà, non intendiamo dire che siamo in presenza di una legge finanziaria soddisfacente. Gli sprechi per mantenere il sistema clientelare infatti non si contano. Il parassitismo atavico non è scalfito e i fondi per la formazione continueranno a fluire nelle casse degli organismi in cui sono presenti le mogli, i figli, le amanti etc. etc. di tanti parlamentari. Almeno fino a quando la magistratura non farà piena luce.
Accontentiamoci intanto dei pochi spiragli che la classe politica, oggi in sella, ci offre.
Chissà che fra un cinquantennio la nostra regione non sarà retta da persone serie e soprattutto integre.

Nessun commento:

Posta un commento