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martedì 2 agosto 2022

Elezioni Politiche. E' veramente scontato che vincerà la destra?

E' durata due ore la riunione  tra Enrico Letta e Carlo Calenda per trovare l'intesa tra Pd e Azione per la costituzione di una coalizione nelle prossime elezioni politriche. All’incontro ha partecipato anche Benedetto Della Vedova di +Europa, la formazione "radicale" federata con Azione, che ha assolto ad un ruolo di mediazione.

Stando a quanto è dato sapere «Le parti si impegnano a non candidare personalità che possano risultare divisive per i rispettivi elettorati nei collegi uninominali, per aumentare le possibilità di vittoria dell'alleanza. 

Conseguentemente, nei collegi uninominali non saranno candidati i leader delle forze politiche che costituiranno l'alleanza, gli ex parlamentari del M5S (usciti nell'ultima legislatura), gli ex parlamentari di Forza Italia (usciti nell'ultima legislatura)."

La totalità dei candidati nei collegi uninominali della coalizione verrà suddivisa tra Democratici e Progressisti e Azione/+Europa nella misura del:

-- 70% (Partito Democratico)  

--30% (+Europa/Azione), 

scomputando dal totale dei collegi quelli che verranno attribuiti alle altre liste dell'alleanza elettorale. Questo rapporto verrà applicato alle diverse fasce di collegi che verranno indentificati di comune intesa. Le parti si impegnano a chiedere che il tempo di parola attribuito alla coalizione nelle trasmissioni televisive sia ripartito nelle stesse percentuali applicate ai collegi. 

E' quanto  si legge nel testo dell'accordo sottoscritto oggi.

«Per quanto riguarda le riforme da completare e/o emendare dopo l'interruzione traumatica del governo, Pd e Azione/+Europa concordano sulla necessità di realizzare integralmente il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nel rispetto del cronoprogramma convenuto con l'Unione europea». 

Occorre «improntare le politiche di bilancio alla responsabilità e le politiche fiscali alla progressività, promuovendo al contempo una riforma del Patto di Stabilità e Crescita dell'Unione Europea che non segni un ritorno alla stagione dell'austerità». 

È necessario - sottolineano Pd e Azione - «non aumentare il carico fiscale complessivo» e correggere «lo strumento del Reddito di Cittadinanza e il `Bonus 110%´ in linea con gli intendimenti tracciati dal governo Draghi». Infine «dare assoluta priorità all'approvazione delle leggi in materia di Diritti civili e Ius scholae».

Nel «Patto elettorale» tra PD e Azione/+Europa, si legge ancora «le parti condividono e si riconoscono nel metodo e nell'azione del governo guidato da Mario Draghi. I partiti che hanno causato la sua caduta si sono assunti una grave responsabilità dinanzi al Paese e all'Europa. Per quanto riguarda le riforme da completare e/o emendare dopo l'interruzione traumatica del governo, PD e Azione/+Europa concordano sulla necessità di: 

a) realizzare integralmente il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nel rispetto del cronoprogramma convenuto con l'Unione europea; 

b) improntare le politiche di bilancio alla responsabilità e le politiche fiscali alla progressività, promuovendo al contempo una riforma del Patto di Stabilità e Crescita dell'Unione Europea che non segni un ritorno alla stagione dell'austerità; 

c) non aumentare il carico fiscale complessivo; 

d) correggere lo strumento del Reddito di Cittadinanza e il «Bonus 110%» in linea con gli intendimenti tracciati dal governo Draghi;

e) dare assoluta priorità all'approvazione delle leggi in materia di Diritti civili e Ius scholae». 

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