Capita di incontrare amici, amiche, che hanno assieme loro figli o nipotini di quattro, cinque, sei anni. Ci si ferma per scambiare poche parole e ad un certo punto i figlioli (o nipotini) irrequieti vengono richiamati, non in arbëreshe ma in un italiano, e magari in un italiano poco fiorentino.
Ci viene spontaneo interrogarci: lo Statuto comunale, le tante iniziative politico-amministrative ... sono divenute passato e quindi "archiviate"?.
La politica e noi "anziani" che usiamo l'arbëreshe -ci viene da chiedere- continuiamo ancora ad assolvere a quel doveroso compito di salvaguardare, oppure tutti noi, o almeno tanti di noi, riteniamo che ... ogni tentativo, ogni sforzo ormai è da ritenere inutile?
Nel nostro scrivere queste poche righe non vuole esserci polemica alcuna nei confronti di nessuno, in quanto siamo tutti consapevoli di essere genitori, nonni, familiari etc., e tutti siamo condizionati dai media e dal mondo circostante che corre ... e che esige "uniformità", "massificazione".
Osiamo però riflettere ed interrogarci: "Non è una grave perdita culturale ed umana la sponda verso cui ci stiamo avviando? che investe non solo quegli amici evocati sopra ma anche noi -i pochi- che almeno a parole vorremmo salvare l'Arbëreshe ?".
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