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domenica 4 luglio 2021

Alle radici del Cristianesimo

Nelle chiese di tradizione cattolico-bizantina in questa domenica di luglio viene proclamato il brano del Vangelo di Matteo 9,1-8

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Peccare, non perseguire il fine della vita, viene coltospiegano alcuni, significa avvolgersi come un bozzolo e restarne -alla fine- incapsulati come mummie. Scatta a questo punto  l'idea che si sia violata la legge di Dio e quella degli uomini. Abbiamo peccato!

Dovere, legge, espiazione sono concetti di tutte le religioni. Esse legano e ri-legano l'uomo, la sua coscienza. Lo paralizzano, a causa degli errori compiuti in vita.

Il Cristianesimo, stando al brano, non accampa diritti e ogni infelicità dell'uomo costituisce, semmai, un fallimento del Dio cristiano. Il Messia sarebbe venuto per concedere il "perdono", quello del Padre.  Le leggi esistono per condannare chi devia, invece il Dio dei vangeli è, vuole essere, Uno che non conosce condanne: sa solamente perdonare. Potere -questo- capace di liberare l'uomo da tutti i lacci che lo tengono come incapsulato a modo di mummia.

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