La ricostruzione post-terremoto '68 nella vicina cittadina di Poggioreale è avvenuta in un'area relativamente distante dal vecchio centro
Adesso, ad oltre cinquant'anni dal terremoto, si pensa di valorizzare i ruderi per farne un Centro di esercitazione per la Protezione civile. L'iniziativa si propone però di finalizzarla contemporaneamente alla fruizione per rendere concreta la testimonianza degli eventi accaduti e mantenerne viva la memoria storica. A questo fine tende la convenzione sottoscritta tra la Regione Siciliana e il Comune della Valle del Belice.
Per il Presidente della Regione Musumeci «Era un impegno che avevo preso nello scorso febbraio con l’amministrazione comunale e con tutta la cittadinanza, in occasione di un mio sopralluogo in cui sorgeva l’antico Poggioreale. Lo sviluppo di questa zona, devastata dal terremoto e segnata da centinaia di vittime, passa dalla valorizzazione dell’esistente, di quel che è rimasto, ma anche di quanto creato nella successiva stagione di ricostruzione. Quei ruderi -una volta messi al sicuro- meritano rispetto per il loro valore identitario e possono diventare una preziosa opportunità per tutta l’area. Un progetto originale, forse fra i pochi in Europa, che potrebbe anche offrire occasione di richiamo e di crescita per le comunità locali».
L’obiettivo del governo regionale tende -pare di capire- a fare del vecchio abitato una sorta di “laboratorio” a cielo aperto per gli studiosi di sismologia e dei tecnici del settore, ma anche una meta per la didattica e, al tempo stesso, un campo di esercitazioni per il volontariato di Protezione civile.
Con la firma della Convenzione si mette intanto in sicurezza il nucleo centrale della vecchia Poggioreale, e si avvia la sua tutela, valorizzazione e fruizione a fini sociali, culturali e turistici. Il progetto di recupero nella sua attuazione si ispirara -viene evidenziato- alla ‘Carta dei valori e delle qualità per Poggioreale'.
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