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martedì 13 gennaio 2015

Uomini, fatti, eventi. Come li ricordiamo oggi

13 gennaio
In un sobborgo di Cremona, il 13 gennaio del 1890, nasce Don Primo Mazzolari. 
Scrittore e partigiano, è stato un sacerdote con molto carisma. 
Le sue idee, basate su "Chiesa dei poveri", "libertà religiosa" e "pacifismo" sono state a lungo contrastate dalle gerarchie ecclesiastiche.
A causa delle sue idee subì la censura ecclesiastica e pure il divieto di predicare fuori diocesi.

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A lui dobbiamo i concetti relativi a "dialogo con i lontani", la distinzione fra "errore ed errante" che anticiparono alcune delle posizioni del Vaticano II e che, in seguito, verranno ripresi da papa Giovanni XXIII.
Fu un tenace antifascista e durante la guerra nascose e salvò numerosi ebrei ad antifascisti.
Dopo l'8 settembre partecipò attivamente alla guerra di liberazione e visse in clandestinità fino al 25 aprile 1945.
Nel 1949 fondò il quindicinale "Adesso", ma -per i suoi scritti- le autorità ecclesiastiche ne disposero, nel 1951, la chiusura.
Nel 1954 gli fu imposto, in assoluto, il divieto di predicare e/o di pubblicare articoli in materia sociale.
Con la pubblicazione, sotto pseudonimo, di "Tu non uccidere", nel 1955, Mazzolari attaccava a fondo la dottrina della guerra giusta e l'ideologia della vittoria, il tutto in nome della "non violenza". 
Negli ultimi anni di vita cominciò a ricevere gli attestati di stima della gerarchia; fu l'arcivescovo Montini che sul finire degli anni cinquanta lo chiamò a predicare presso la propria diocesi e finalmente nel febbraio del 1959 il nuovo papa Giovanni XXIII lo ricevette in udienza privata e lo salutò come "Tromba dello Spirito Santo on terra mantovana".
Morì a Bozzolo, dove era parroco,  il 12 aprile 1959.

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