A noi sembra che la manifestazione, partecipata da milioni di persone, svoltasi ieri pomeriggio a Parigi sia la risposta più appropriata che i francesi, l'Occidente, possa dare a chi verosimilmente cercava la provocazione, la reazione.
Riflettiamo insieme.
E' scontato che in questo mondo, nella natura degli uomini esiste l'odio. I terroristi sono esseri umani strani; odiano la vita. Essi non odiano l'Occidente opulento o come dicono "blasfemo". Essi odiano e distruggono per odio; sconoscono quali sono i paradigmi dell'umanità, dell'essere uomini.
Una lontana canzone di Gaber si riferiva ai "mostri che abbiamo dentro". Si, è proprio così; dentro ogni uomo cova vendetta e spirito del male.
Nessuno ne è immune.
Oggi una errata interpretazione della religione mussulmana spinge alcuni a partorire "mostri"; ieri (negli anni trenta) erano i nazionalismi che spingevano tedeschi, sovietici ed italiani a partorire mostri.
E' l'ansia del "potere" che spinge l'uomo a creare conflitti, contrapposizioni. La violenza si serve delle religioni, degli ideali, per propagare se stessa, per propagarsi; ma il suo motore non è nè la religione nè l'ideale: è l'ansia del "potere".
Milioni di parigini, spontaneamente, senza l'ausilio delle organizzazioni intermedie (sindacati, partiti etc.) hanno partecipato alla manifestazione per la "LIBERTA'".
Cosa significa ?
Con le stragi, con la diffusione della pausa, si voleva colpire un modo di intendere la vita, un modo libero, laico, di intendere la vita, svincolato da eccessi fondamentalistici, eccessi che l'Occidente ha superato attraverso più passaggi della Storia (Umanesimo, Illuminismo e pure col Vaticano II).
La grande massa di parigini che spontaneamente si è riversata per le strade della città ha voluto dire che per la libertà si può morire.
Essa è un bene preziosissimo che va difeso anzitutto con l'intelligenza e poi, eventualmente, con la forza.
L'Europa ha raggiunto livelli culturali che l'umanità non aveva mai goduto. I valori più condivisi nel continente sono la pace, il dialogo, l'accoglienza, il cosmopolitismo, l'incontro, lo stato di diritto, la dignità della persona, l'armonia ed il rispetto per l'ambiente, il possedere una dimensione spirituale.
I terroristi hanno portato il loro attacco a questi valori.
Dai terroristi dobbiamo difenderci non con la reazione violenta ma mostrando loro che nessuno ha paura; non scordiamoci di difenderci pure dai nemici di casa nostra, coloro che per carenza culturale ed eccesso di odio vorrebbero reintrodurre, in casa nostra, la pena di morte, da coloro che strumentalmente creano collegamenti tra i profughi disperati che fuggono dai focolai di guerra (Siria, Iraq, Libia etc.) ed i terroristi.
I valori da noi elencati sono sotto attacco sia dai terroristi che dai razzisti di casa nostra, e sono tanti e tutti demagoghi.
Il pericolo maggiore non è quello dei terroristi stranieri; è peggiore quello di chi, all'interno dell'Europa, semina paure per bloccare il difficile processo di integrazione europea. L'Europa deve crescere, deve divenire la patria dei valori più belli che l'umanità abbia mai avuti.
La manifestazione spontanea di ieri, a Parigi, ci dà speranza.
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