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giovedì 8 gennaio 2015

Parigi, simbolo delle libertà occidentali. Non possiamo essere miopi: una cosa è la religione islamica altro è il terrorismo

Stare davanti alla Tv e vedere le tante manifestazioni di piazza che in tutte le capitali del mondo “civile” esprimono solidarietà all’insegna del “Je suis Charlie” e protestano compostamente contro il mortale attentato di Parigi, dà coraggio, dà senso alla vita in tutti coloro che credono nei valori fondanti del mondo in cui viviamo.
Certo alcuni commenti stupidi, improvvisati, autolesionisti sono stati pronunciati attraverso l’etere; ma fanno parte della complessità e molteplicità delle nostre società.
C’è gente che con commenti stupidi, dopo la strage di Parigi, confonde la nostra civiltà con la razza, la nazionalità; poveretta questa gente ! non sa che civitas, si addice alle comunità con norme e regole che sono -queste sì- infinitamente migliori in occidente di quanto non siano in taluni paesi islamici e sopratutto nelle comunità del terrore. Non c’entra quindi né la razza, né la religione, né altro. I terroristi non appartengono né ad una razza, né ad una religione, né ad una nazionalità; sono scarti che qualsiasi comunità si ritrova e scopre improvvisamente, che vengono incubati, cn lauti finanziamenti, da alcuni stati canaglia.
Ad ascoltare i commenti dei tanti intolleranti leghisti e non di turno viene da piangere !
Tanti personaggi della nostra giungla politica quasi quasi vorrebbero la guerra contro tutti i mussulmani. Follia alla grande !
Come se il poveretto che ci offre di pulire il parabrezza al semaforo abbia chissà cosa a spartire con l’estremismo islamico.
Noi dobbiamo fare l’opposto e cioè dividere il mondo mussulmano. Favorire la contrapposizione tra mussulmani, fra i veri credenti ed i terroristi islamici. Questi ultimi infatti rappresentano una minoranza esigua di quel miliardo di fedeli a Maometto. Costoro, i terroristi, sono puramente e semplicemente uomini violenti, fanatici, che si servono della religione per ragioni politiche e di potere. Nulla a che fare con i mussulmani credenti.
Certo, l’Occidente e soprattutto gli Usa hanno commesso errori, l’uno dopo l’altro. Hanno –appena pochi mesi fa- armato e sostenuto l’Isis contro il governo siriano e adesso l’Isis si è autoproclamato stato e controlla parecchi giacimenti di petrolio fra Iraq e Siria e finanzia terroristi, in giro per il mondo.
L’Occidente continua a dichiararsi amico dell’Arabia Saudita, uno dei paesi più intransigenti dove non sono ammesse altre confessioni, e che non pare estranea, al pari di stati quali lo Yemen e soprattutto il Quatar, al finanziamento di gruppi jihdaisti.
Comprendiamo che le leggi della politica e del potere talora esigono … errori. Gli errori però, alla lunga, si pagano.
Andrebbero rotti quindi pericolosi cordoni ombelicali.
Conclusione
Quanto accaduto nella capitale francese riguarda noi, riguarda tutto l’Occidente.
Parigi oggi siamo noi. Siamo noi che amiamo la libertà. Siamo noi che odiamo chi ci impedisce di parlare e di scrivere.
Noi abbiamo tutto il diritto di criticare, di polemizzare, anche di denunciare chi scrive un articolo contro di noi.
Non abbiamo nessun diritto di ammazzare. Questo è il buon limite della nostra civiltà. Grazie alle norme e alle regole.

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