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mercoledì 6 agosto 2014

Cose da conoscere

La crisi italiana inizia 
quando sembrava che 
la cosa non ci riguardasse.
Eravamo sul finire del 2007 e negli Stati Uniti le speculazioni finanziarie, quelle sui derivati, quelle di chi abitualmente specula sul sudore altrui, buttarono gravi ombre sull'intero mondo liberista, su quello legato alla finanza, di cui il nostro paese è un anello, o meglio un anellino.
Adesso sono passati sette anni ed -intanto- l’Argentina è fallita per l'ennesima volta, gli Stati Uniti d’America hanno una crescita formidabile del Pil nel secondo trimestre di quest'anno è di ben il 4 per cento. Non è una crescita paragonabile a quella della Cina, che quest’anno avrà una crescita fra il 7 e l’8 per cento, ma è un’enormità rispetto all’1 per cento medio dell’Unione europea e al fallimentare zero (ZERO) dell’Italia.
 
Barack Obama, all’inizio della crisi, ha salvato tutte le banche tranne una (Lehman Brothers) nonché le tre più grandi case automobilistiche (Gm, Ford e Chrysler) concedendo prestiti che sono stati tutti puntualmente rimborsati. (In Italia in così breve tempo nessuno avrebbe restituito un soldo di denaro pubblico).

L'Italia ? E' stata distrutta dall'ignoranza di governanti da strapazzo. Da quella gente che si occupava di distribuire tesoretti, pre-bende, per sfamare le proprie clientele elettorali.
Bastano questi dati sul debito pubblico per capire come i Berlusconi, i Prodi, i D'Alema hanno affossato il paese.

1)  iI debito pubblico da almeno un quindicennio cresce a ritmi auto-alimentati ed  è aumentato (a maggio) fino a 2.166,3 miliardi contro 2.074,7 di dodici mesi prima.
2) la Germania pagherà nel 2014 solamente 27 miliardi di euro sul debito pubblico del paese, l’Italia, nonostante lo spread ridotto, invece pagherà oltre 82 miliardi.
3) la Germania, rispetto all'Italia, avrà quindi disponibili ben 52 miliardi di euro da destinare allo sviluppo, alla crescita, all'occupazione. 
Se le parti fossero invertite, ne siamo certi, i politicanti italiani direbbero di avere a disposizione un tesoretto di 52 miliardi di euro da destinare a clienti, galoppini e parassiti.

Tutti (a cominciare dalle famiglie) sanno che il debito quando non è destinato ad investimenti distrugge il futuro, perché comporta quell’onere enorme di 82 miliardi di interessi, sottratti alle aziende, ai consumi, al futuro dei nostri figli. 

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