Ieri abbiamo riferito della “comica”, che più comica non può essere, che vede tra i protagonisti il Sindaco e la sua “addomesticata” Giunta, che il 19 aprile hanno approvato lo schema di bilancio di previsione 2011, hanno ottenuto il parere favorevole del Revisore, hanno richiesto al Presidente del Consiglio di convocare il Consisiglio medesimo e ….hanno, dopo il lungo procedimento previsto dalla legge, BOCCIATO IN GIUNTA -da sè stessi- lo schema di Bilancio che avevano preparato per l'esame del Consiglio.
Opere in abbandono, a disposizione del vandalismo, a Santa Maria del Bosco |
Se non è roba da Giufà questa, dica il lettore in presenza di cosa ci troviamo. Se per caso a bocciare lo schema di Bilancio fosse stata l'Opposizione si sarebbe gridato all'ostruzionismo; visto che sono stati gli stessi autori a bocciarlo, crediamo noi, che sono essi medesimi ad apostrofarsi.
L’Opposizione aveva presentato degli emendamenti (buoni o cattivi, qui non interessa. Per quello che sappiamo puntavano a tagliare le consulenze e gli incarichi ai professionisti esterni: amici o nemici. Abbiamo più volte evidenziato che nelle regioni del Nord è vietato dare incarichi all'esterno, specie se in un comune di 2.000 abitanti l'Ufficio tecnico dispone di un ingegnere e tre geometri), allo stesso modo avrebbe potuto fare la Giunta, ciò di presentare migliorie (se riteneva che qualcosa andava aggiustato), e allo stesso modo avrebbero potuto fare, in sede di Consiglio, i pochi sostenitori del sindaco, i pochi che gli sono rimasti.
Non è andata come logica e serietà della Pubblica Amministrazione esige, perché la compagine che occupa il vertice comunale è priva del rispetto per la cosa pubblica. Preparare uno schema di Bilancio, perdere un mese in chiacchiere e risorse umane, arrivare a convocare il Consiglio -col Revisore che ha rilasciato l'OK-, è da persone non dedite al bene pubblico; adesso servirà un ulteriore mese per .... ripercorrere la procedura. D'altrone in Sicilia il tempo non ... è denaro.
Nessuno si scordi che lo scorso anno, nel pieno della bufera sui “precari”, quando la Regione tardava ad accollarsi i costi di costoro, il sindaco, il Sindaco Sergio Parrino, ha avuto l’ardire di dichiarare in Consiglio Comunale (se non erriamo nella seduta di esame del Bilancio di Previsione 2010) che era sua intenzione far arrivare in Municipio altri due precari che fino a quel momento gravavano su altri comuni.
Con questi amministratori la seria metodicità della Pubblica Amministrazione è una meta.
A PalermoDai giornali apprendiamo che anche il Bilancio programmatico del Comune di Palermo è l’ennesimo documento ingessato, asfittico, con spese correnti per 766.303.214 euro e spese in conto capitale per 88.276.940 euro. A fare la parte del leone dell’ultimo bilancio dell’era Cammarata tra le spese correnti sono le ex municipalizzate (Amia, Amat etc.), per i cui contratti di servizio il Comune impegna 248 mln di euro, mentre 284 mln vanno al pagamento degli stipendi dei dipendenti comunali.
Per quanto riguarda, invece, le spese in conto capitale, i contratti di servizio con le società partecipate costano 6,7 mln di euro, 33 mln sono legati alle opere pubbliche e 4,2 mln interessano comunque l’area infrastrutture.
Le risorse per gli altri settori della macchina amministrativa e della vita della città sono tutte declinate al condizionale. Lo sono i 7 mln di euro indicati per sostenere la cultura e quindi l’attività dei teatri Massimo e Biondo, ma lo sono anche le risorse per il sociale, per mantenere in vita i servizi destinati a disabili anziani.
Vita dei Comuni, vita del pressapochismo siciliano.
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