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martedì 11 maggio 2010

I ricordi del terremoto 1968 di Nicola Graffagnini: il sindaco Di Martino evidenzia le capacità di leader della comunità

Il mio terremoto - Parte seconda

Premessa
Nella prima parte, ho raccontato il terremoto del ’68 nel mio paese giorno per giorno, così come ora ricordo dopo tanti anni quei fatti del primo periodo; non penso di avere degli appunti scritti, infatti a volte non avevo nemmeno il tempo di scrivere e dettavo direttamente al telefono al giornale ….

Forse nelle carte … che ho lasciato in paese ……..avrò qualche taccuino ...che un giorno mi aiuterà a ordinare meglio i mie ricordi …. insieme ai pochi ritagli che ho del Giornale L’ORA …e degli altri Giornali che in quei giorni io non ricevevo e non leggevo ….
Dopo tanti anni ho provato a dare un ordine scritto alle cose che ho fatto, per ricordare nel contempo una figura che per il nostro paese è stata di fondamentale importanza, Francesco Di Martino, il Sindaco che io definisco “della svolta”, il Sindaco che in quelle ore drammatiche per il paese divenne il motore trainante di tutte le attività e il leader riconosciuto della comunità.
Infatti seppe guardare oltre il presente drammatico ……. dando speranza, fiducia, concretezza a tutti, riuscendo con determinazione a inserire il paese tra i Comuni più danneggiati della Valle del Belìce, diventando fin dai primi giorni del sisma uno tra i più attivi del Comitato dei Sindaci.

Ricordare quei giorni e raccontarli, nell’anno decennale della prematura scomparsa del Sindaco Di Martino, mi sembra un atto doveroso di ricordo dell’Amministratore Comunale e del compagno di lotte e un atto altrettanto doveroso di…. testimonianza …. per le giovani generazioni che ne hanno sentito parlare e non lo hanno conosciuto e per gli uomini e per le donne che in quei giorni, così speciali, hanno lottato per un futuro migliore con orgoglio delle loro origini e della dignità derivante dal loro sentirsi cittadini di questo Stato e non sudditi.
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< Ricostruzione e lavoro… qui..>

Provo a continuare il racconto, senza pretese di completezza e dal mio punto di vista ...

Nella prima riunione dei Sindaci svoltasi a Contessa nell’Albergo Aurora, si gettano le basi durature per il Comitato dei Sindaci del Belice e del famoso Piano coordinato di sviluppo della Valle, seguito successivamente dal < Progetto Pilota > e dal < Piano di sviluppo integrato per la CEE > .
Cominciano a circolare per la Valle due parole d’ordine : < Ricostruzione e lavoro qui.>, per alzare una diga urgente all’emigrazione, proposta col biglietto di “ sola andata “ oltre Oceano oppure verso l’Italia del Nord o il Nord Europa.

Il disegno governativo “iniziale” si delinea di fronte ai nostri occhi con la sua drammatica realtà, almeno un centinaio di Contessioti provano l’esperienza temporale del Nord proposta dalla Prefettura.

Contro questo disegno “ Franco”, il Sindaco ….come eravamo tutti abituati a chiamarlo familiarmente, lotta con ogni mezzo fin dalle prime battute e in primo luogo…. con le sue parole e con l’abitudine democratica di riunire spesso l’Assemblea cittadina al baraccone di Via Palermo , orientandola verso traguardi comuni agli altri paesi della Valle, combattivi ed unitari perché provenienti già da esperienze collaborative tra loro, come il “ Comitato Intercomunale” .
Nelle Assemblee cittadine, il Sindaco illustrava punto per punto le varie provvidenze legislative approvate o in via di approvazione, con grande chiarezza e trasparenza di obiettivi, chiunque se interessato poteva intervenire.

A tal proposito, per dare l’idea voglio citare solo alcune date di Convegni intercomunali: Roccamena del 29.4.72, S.Ninfa del Giugno 1972, Sambuca del Dicembre 1975 e 1976 che prepararono la Marcia del Belice per il Piano di Rinascita dal 6 all’11 Marzo 1977).
Su “Pianificazione Siciliana”, il Giornale del Comitato Intecomunale della valle del Belice, leggo in prima pagina di un Convegno tenutosi a Corleone il 30 Luglio del 1967 presenti 16 Sindaci da Corleone fino a Campobello di Mazara il cui appello finale di protesta contro Stato e Regione dimentichi degli Enti locali , per chiedere opere pubbliche, riforme, industrie …è firmato da un Comitato promotore composto da cinque Sindaci : Cannella di Prizzi, Culicchia di Partanna, Di Martino di Contessa Entellina, Ridulfo di Corleone , Riela di Campofiorito.

L’inserimento di Contessa nel contesto di lotta dei paesi di Prima categoria sismica, in paese provoca da un lato aspre polemiche dal fronte conservatore e dall’altro una maggiore presa di coscienza dei danni che avrebbe potuto provocare quel sisma nel nostro paese, se solo superiore di mezzo punto della Scala Mercalli, vedi Montevago.
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