Prof. Antonino Buttitta
Il film che ne risulta è solo una sequenza di immagini parcellari la cui intelaiatura logica non è più quella della realtà considerata ma quella imposta da chi cura il montaggio. E' così che gli storiografi si illudono, illudendoci, di conoscere e raccontare la storia di uomini e società, proponendo frammenti per il tutto: singoli pezzi di un puzzle di cui a loro come a noi spesso sfugge il disegno complessivo.
La realtà che risulta dal lavoro di selezione e ricostruzione dello studioso di storia è in sostanza discrasica rispetto a quella realmente vissuta, sia per lo stato, pur sempre limitato, delle sue conoscenze sia per altri fattori su cui è utile soffermarci.
La realtà è un unicum continuum, la sua rappresentazione necessariamente un discretum . Quest'ultimo, quindi, in quanto esito di un processo di riduzione, è una deformazione del primo. A questa riduzione concorre un insieme di convertitori di cui alcuni costanti e altri variabili. Costanti sono i processi cerebrali, le strutture logiche che funzionano come meccanismi di base per la osservazione e la costruzione della rappresentazione; variabili le ideologie e i modelli culturali che non sono, come si ritiene, dentro di noi, quasi che la mente fosse un semplice contenitore, ma sono trama e ordito del nostro pensiero, funzionano come un dispositivo organico agli stessi materiali che elabora.
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