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lunedì 4 agosto 2014

La letteratura del Novecento. Franz Kafka

Kafka nasce nel 1883 a Praga, città culla della cultura dell'Impero Austro-ungarico. Dal 1902, grazie all'amicizia con lo scrittore Max Brod, comincia via via ad  introdursi nell'ambiente letterario.
Si laurea in giurisprudenza e dopo un anno di pratica inizia il lavoro come impiegato in una compagnia assicurativa.

I due suoi racconti più noti sono del 1912; entrambi con protagonisti che vivono situazioni per loro incomprensibili e angosciose. Esemplare la situazione descritta ne La Metamorfosi, in cui il protagonista si trasforma in scarafaggio. La Condanna invece narra di un conflitto fra padre e figlio, alla vigilia del matrimonio. Il figlio è costretto ad ammettere la sua dipendenza morale dal padre ed accetta la condanna a morte di quest'ultimo.
In molte opere di Kafka prevale la componente autobiografica: egli si sente, infatti, schiacciato dalla personalità autoritaria del padre che lo ha indotto ad intraprendere una carriera a lui del tutto sgradita.
Nel romanzo Amerika, iniziato nel 1910 e pubblicato nel 1927, narra dei tentativi vani del protagonista di integrarsi nella società americana. Le frustranti circostanze hanno, ancora qui, dell'imprevedibile.
Il protagonista de Il Processo (1914) viene condannato da un misterioso tribunale senza che mai gli venga addebitato e spiegato il crimine percui viene giustiziato.
L'opera mette in risalto l'incertezza dell'esistenza individuale.

Nel 1917 narra in Relazione per un'accademia la trasformazione di una scimmia in un uomo. E' l'anno in cui egli si ammala di tubercolosi.
Nel 1919 scive la sua Lettera al padre in cui tenta di emanciparsi dall'influenza familiare. La lettera però non verrà mai spedita.
Nel 1922, per le sue condizioni di salute, viene posto in pensionamento dalla Società assicurativa.
Il terzo romanzo Il Castello viene scritto in questo periodo e pubblicato nel 1926. Narra di un perito agrario  che si impegna ad ubbidire ad una autorità insondabile che dovrebbe trovarsi all'interno del castello.

Kafka non si discosta mai dai punti di vista dei suoi personaggi che si muovono in un contesto enigmatico.
Morirà il 3 giugno del 1924 dopo aver lasciato al suo amico Max Brod la disposizione di distruggere  i suoi scritti.
L'amico non gli ubbidirà e curerà -anzi- la loro pubblicazione.

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