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domenica 3 agosto 2014

Francesco Di Martino. Il sindaco che possedeva una visione ed un progetto politico

Il 2 agosto del 2000 si spegneva ancora nel pieno del suo impegno civico e politico il concittadino onorevole Francesco Di Martino. Ricopriva la prestigiosa carica di Presidente della Commissione Bilancio dell'Assemblea Regionale Siciliana e solamente da qualche mese era stato colpito da un male.

Era un personaggio pubblico con proiezione regionale avendo ricoperto incarichi politici, istituzionali e in precedenza tantissimi incarichi amministrativi.
Per Contessa Entellina egli fu il "sindaco" per antonomasia. Quando ormai da anni non ricopriva più la carica di sindaco e gli capitava di tornare in paese tutti si rivolgevano -ancora- a lui chiamandolo sindaco.
Non stiamo qui a ripetere chi egli è stato. Per noi contessioti ha impersonato le istituzioni non in quanto onorevole, deputato dell'Assemblea Regionale Siciliana, ma in quanto è stato consigliere comunale del nostro piccolo centro per trent'anni.
E' stato, in verità, pure consigliere comunale di un comune molto più consistente, Palermo, però nella memoria dei contessioti egli resta il "sindaco" di Contessa Entellina.
In questo ricordo non intendiamo rievocare ciò che a Contessa è oggi, o meno, attribuibile a lui per il semplice fatto che si è trovato a dover affrontare situazioni di non ordinaria amministrazione: dalla ripresa del flusso migratorio verso il Nord Europa dei nostri concittadini, ai primi degli anni sessanta, al disastro del terremoto che ha colpito il nostro paese e quelli della Valle del Belice nel gennaio 1968. Sarebbe facile dire, scrivere, che egli è stato l'artefice della nuova Contessa, della Contessa che oggi ci appare quando tornando da Corleone ci soffermiamo in contrada Cascia a guardare il paese che si adagia alle pendici di Brjgnat.
No, Di Martino non deve essere ricordato solamente come il sindaco della Ricostruzione, egli è e resta l'uomo delle grandi visioni politiche ed amministrative del nostro territorio. Egli, nella nostra memoria, resta il sindaco che possedeva un progetto socio-politico e per esso dedicò la vita, la sua vita. 
Divenne un politico perchè inseguiva una visione.
Oggi tanti, quasi tutti, si improvvisano politicanti per inseguire il nulla.

E come dimenticare che è stato un socialista ? Un socialista vero.

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