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venerdì 8 ottobre 2021

Consorzi bonifica siciliani. Perdono 422milioni di euro: rigettati progetti del sistema irriguo (2)

  I giornali nazionali riprendono l'inadeguatezza della politica e degli apparati (superpagati, rispetto al resto d'Italia) della Regione Sicilia. Sottolinea la stampa nazionale che adesso siamo al pianto greco, o per altri al pianto siculo, di Nello Musumeci, che da parte sua attacca tutti e in particolare il Ministro Patuanelli per la bocciatura di 31 progetti per i sistemi di irrigazione finanziabili con i fondi del Recovery Plan.

 Da Roma, dal Ministero ribadiscono gli errori che sarebbero stati commessi dalla burocrazia regionale (la più retribuita in tutto lo stivale, dalle Alpi a Pantelleria) che aveva l'onere di redigere i progetti.

 Nei progetti bocciati, a leggere i giornali, pare che manchino le indicazioni circa le date in cui essi sarebbero stati verificati, la tempistica di realizzazione delle opere eccederebbe i tempi fissati per i fondi del Recovery, mancherebbero valori economico-finanziari fondamentali.

 La Regione Siciliana adesso resta  l’unica regione che si è vista rigettare tutti i piani per ottimizzare l’irrigazione dei campi agricoli. Praticamente per un altro cinquantennio l'Agricoltura siciliana resterà tanto funzionale quanto lo era quella dei nostri nonni.

Musumeci la mette sul piano della ormai dimenticata tradizione democristiana:  si tratta di una questione territoriale, si è voluto “Favorire il Nord”. 

 Eppure venti altri progetti, di altri comparti, della Regione Sicilia  sono stati approvati.

Nella elaborazione dei progetti bisognava rispettare 23 criteri stringenti, che, tra l’altro, sono stati concordati e costruiti in accordo con le Regioni, su cui il ministero dell’Agricoltura aveva creato un help desk.

Ovviamente -alla notizia arrivata da Roma- all’Assemblea Regionale Siciliana si è scatenata contro il governo Musumeci la contestazione delle opposizioni, le quali hanno rincarato le critiche nei confronti dell'apparato regionale: “Inadeguati, siamo già i peggiori in assoluto”.

Questo gravissimo incidente è il primo esordio del Recovery plan in Sicilia: è già emerge il flop allarmante di una burocrazia superpagata e super incapace. 

La Sicilia aveva richiesto più di 400 milioni di euro e adesso si trova a non avere nulla restando l’unica regione d’Italia senza fondi per questo comparto.

L'elenco delle osservazioni -a leggere i giornali- con penna blu sono tanti: veri e propri errori se non strafalcioni.  Adesso Musumeci prova a pigliarsela col Ministero “Con quale criterio e come si è proceduto alla selezione?”, L'assessore Scilla, all'agricoltura : “È chiaro che qualcosa non quadra. Il ministro Patuanelli scade in valutazioni sommarie a tutto svantaggio della Sicilia, e non è la prima volta che lo fa”. 

I giornali sottolineano che negli elaborati non è stata indicata la data di progettazione (12 progetti), in altri (altri 12) non è stata inserita la data di durata dei lavori. In altri altri 27 progetti non è stata neanche indicata la data di verifica. Dal Ministero spiegano che nessuno dei progetti presentati dalla Sicilia è risultato ammissibile “per motivi meramente tecnici” e  “17 progetti presentano una durata di intervento e realizzazione delle opere superiore ai 30 mesi. Pur in presenza di scadenze che non sono derogabili, come è noto”.

(Segue)

Mentre scrivevamo il testo soprariportato apprendiamo:

  • L’assessore siciliano Scilla incontrerà il Ministro Patuanelli
  • Sono 23 i requisiti richiesti dal Ministero per avere ammessi i progetti
  • La Sicilia chiede che vengano applicate altre regole per i suoi progetti

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