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sabato 7 marzo 2020

10 giugno (1940). L'Italia va in guerra

Il Piano Manstein

Il Maresciallo Erich Manstein è stato l'autore del piano di invasione della Francia, aggirando la linea Maginot mediante l'attraversamento di Belgio e Olanda. Fu il massimo stratega della guerra-lampo da attuare mediante lo sfondamento nelle Ardenne con il massiccio impiego di carri armati  combinati con bombardamenti  in picchiata  dell'aviazione da combattimento e con il lancio di paracadutisti ed ancora altre azioni devastatrici.
Fu sostanzialmente colui che codificò il metodo per evitare le secche della guerra di posizione. 

In una prima fase delle ostilità belliche il suo piano fu respinto dallo Stato Maggiore tedesco, ma quando Hitler offri in Cancelleria un pranzo a cinque comandanti di corpo di recente nomina Manstein non esitò a criticare i piani che erano stati presi in considerazione e si adoperò per illustrare di contro il proprio piano di sfondamento verso la Francia, che egli denominò "colpo di falce".
Pare che Hitler abbia ascoltato e molto riflettuto sulla ipotesi avanzate da Manstein ma ai suoi intimi ha detto, parlando di lui, "Quest'uomo sa il fatto suo ma non è proprio quello che fa per me". 
Al Furer erano piaciuti tutti gli elementi di sorpresa, i tanti "trucchi", che lo Stato Maggiore non aveva invece saputo escogitare.
Il giorno seguente Hitler suggerisce allo Stato Maggiore, come fosse un suo progetto, quanto aveva ascoltato da Mansten. Nessuno dello Stato Maggiore osò  criticare o biettare in merito al piano, che in precedenza era stato invece respinto; tutti apprezzarono e condivisero le idee arrivate adesso dal Furer.
Vedremo in prosieguo che pur conservando il taglio di fondo del piano Manstein qualche piccolo ritocco gli verrà apportato.
Il piano fu concepito come conveniente da portate avanti nel marzo 1940 a metà strada fra Sedan e Namur. In realtà il governo belga apprenderà che l'attacco avverrà in direzione di Dinant-Sant Quentin con l'obiettivo di isolare gli anglo-francesi e sospingerli verso il mare.

La Francia come si preparava a fronteggiare i tedeschi ? 
La strategia essenziale continuava ad essere quella della prima guerra mondiale, la guerra di posizione, con l'intento di risparmiare vittime e tenere lontano dal suolo patrio le operazionii di guerra. 
L'unica iniziativa, oltre all'appostamenrto lungo la Maginot, fu di ammassare molte forze, unitamente agli inglesi,  lungo il confine belga. 
Iniziativa quest'ultima "unica" assunta dopo l'episodio dell'aereo tedesco caduto accidentalmente mesi prima a Mechelen (con i progetti tedeschii dell'attacco da portare avanti attravers il Belgio).
Francesi ed Inglesi avrebbero voluto schierarsi in territorio belga, da dove attendere i tedeschi, ma il governo belga rifiutò, forse immaginando in un primo tempo della guerra di poter conservare la neutralità fra le parti in guerra.

Quando ii servizi anglo-francesi vengono a conoscenza dell'attacco al Belgio previsto fra l'8 ed il 10 maggo 1940 avrebbero potuto e dovuto modificare i piani al fine di evitare di essere assediati e sospinti verso il mare.
Non lo fecero.  

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