Dopo la celebrazione dei Vespri nella Chiesa di San
Rocco nello spazio antistante si ripeterà il rito del
rogo del diavolo, una tradizione con le radici nel passato e che sopravvive
ancora oggi a Contessa Entellina.
Il prof. Ignazio E. Buttitta ne parla nel suo libro "Le
fiamme dei Santi".
I fantocci vengono allestiti nei giorni precedenti con
paglia, fogliame ed arbusti e alla conclusione dei Vespri vengono fatti calare
attraverso fili di ferro dal campanile della Chiesa di San Rocco nello spiazzo
antistante, dove i ragazzi, muniti di apposite torce allestite in precedenza
gli appiccicano il fuoco.
Cosa vorrebbe significare questa antica tradizione che, pare,
nei secoli passati si svolgeva in molti paesi dell'interno dell'isola ?
Vorrebbe raffigurare -secondo alcuni interpreti- come il bene
sia sempre destinato a prevalere sul male, che invece finisce in cenere.
E' certo che questa tradizione sia spiccatamente siciliana;
nulla ha a che spartire con gli arberesh, con la visione religiosa
bizantina o con radici propriamente contessiote.
E' comunque, a Contessa, una tradizione secolare.
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