I fondi europei previsti dal Po 2007/13 a disposizione, mobilitabili, dalla Sicilia complessivamente, ascendono a 18 miliardi di euro.
A distanza di quattro anni, dall’inizio del Piano, doveva essere spesa almeno la metà dei 18 mld programmati, cioè 9 miliardi. I quattro centri di spesa (Programmazione, Agricoltura, Formazione e Pesca), hanno speso solamente il 2,5% dell'importo (450 milioni), meno di un miliardo quindi. Le somme impegnate, inserite in progetti, raggiungono appena il 9,58%, col probabile rischio che alla scadenza del 2013 resteranno inutilizzabili.
Con questo comportamento tutta la macchina dei fondi comunitari è bloccata con gravissimi danni per l’economia siciliana che perde importi rilevanti negli investimenti e nelle opere pubbliche e fa aumentare a dismisura la disoccupazione, soprattutto quella giovanile.
Con questo comportamento tutta la macchina dei fondi comunitari è bloccata con gravissimi danni per l’economia siciliana che perde importi rilevanti negli investimenti e nelle opere pubbliche e fa aumentare a dismisura la disoccupazione, soprattutto quella giovanile.
Il governatore Lombardo, di fronte al malgoverno, si tira indietro: "la spesa pubblica è affidata ai dirigenti, sono loro che devono attivarsi".
In qualsiasi altro paese questa risposta avrebbe sollevato la rivolta dei cittadini, da noi invece pure il partito che doveva garantirci una ferma Opposizione si fa in quattro per difendere Lombardo.
Quei dirigenti incapaci ed incompetenti sono stati messi lì proprio da Lombardo, che verosimilmente ha precedentemente cacciato via qualcuno che essendo competente non era ligio ai doveri della "corte".
Intanto che quei fondi aspettano di essere utilizzati, si fanno con essi, c'è da scommettere, le famose anticipazioni per le spese correnti: assistenzialismo-clientelismo.
Avere 9 mld di euro disponibili (ed altri 9 impegnati, ma non spesi), qualunque possa essere la motivazione, con la penuria di liquidità che vi è in Sicilia, con l'arretratezza del contesto regionale, è semplicemente un comportamento socialmente e politicamente inquietante. E' vero che non vi sono sanzioni penali, ma è anche vero che la coscienza civica, per chi ce l’ha, dovrebbe intervenire per impedirlo.
Purtroppo siamo in Sicilia.
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