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sabato 1 febbraio 2014

Regione Sicilia. Il governo nazionale prova a dare una mano a Rosario Crocetta per far rientrare nella legittimità i conti regionali

Perché il Commissario dello Stato ha falcidiato la finanziaria della Regione Sicilia ? Lo ha fatto in quanto i conti erano truccati; detto in altri termini F A L S I. Accanto al debito ufficiale di 5 miliardi ne esiste -in buona sostanza- un altro di quasi 15 miliardi.
Funzionari e politici mascalzoni si sono adoperati negli anni passati a far finta che tutto fosse a posto ed invece buona parte dei residui attivi (che hanno incidenza nella determinazione dell’avanzo) erano e sono tuttora inesigibili, ossia inesistenti.
Un esempio di come alterando la consistenza dei
residui attivi si va ad incidere sull'avanzo  o disavanzo
d'amministrazione è riportato qui sopra. Quanto accaduto sulla contabilità
 della Regione Sicilia accade pure nella contabilità di tanti Comuni
dell'isola. E siccome pure Contessa Entellina è sull'isola
lo scorso anno la Corte dei Conti ha chiesto al nostro Ente Locale
di finirla con i "residui attivi" risalenti a qualche decennio prima
(canoni d'acqua, prevalentemente) a cui non era stata posta
attenzione per la riscossione.
Residui attivi, quindi, equivalgono a crediti inesigibili per
inerzia di chi avrebbe dovuto adoperarsi e non l'ha fatto.
Ovviamente i mancati introiti -da inerzia- ricadono sui contribuenti
che fanno il loro dovere
A Roma, dopo l’iniziativa del Commissario dello Stato, è stata individuata una strada per il “rientro” nella legittimità e nella legalità.
Il Governo Crocetta potrà predisporre una norma che consenta la gradualità nel recupero delle somme a copertura - con risorse interne e senza ricorrere a un nuovo debito - dei residui attivi ritenuti inesigibili, a fronte dei quali il Commissario dello Stato aveva bloccato spese per 570 milioni previste nella legge di stabilità, destinandoli ad accantonamenti a copertura dei conti truccati.
Il recupero potrà essere diluito nel corso degli anni e il governo nazionale ha riconosciuto la possibilità di liberare le risorse del Fondo di garanzia per i residui attivi per la Sicilia. Il tavolo tecnico sarà riconvocato con la partecipazione, oltre che dei rappresentanti nazionali e di Regione siciliana, anche del Commissario dello Stato.

Il Consiglio dei Ministri ha varato ieri una norma che consentirà a diverse regioni italiane di rientrare in dieci anni dagli impasse in materia di residui attivi a partire dal 2015. Sempre che l’U.E. non abbia a che dire che in Italia, come in Grecia, si truccano i conti come sono soliti fare i mascalzoni del mondo.
L’Assessore Bianchi ha fatto sapere che la Regione Sicilia chiederà di cominciare dal 2014, facendolo così diventare di 11 anni. “Questa strategia consentirà di recuperare l’impasse di 500 milioni di euro che saranno riassegnati in parte agli enti e ai destinatari originali - ha detto Bianchi - ma non a tutti”.
Con questo passaggio vengono sbloccati i pagamenti, tra i quali gli stipendi e le pensioni dei regionali diretti.


L’inchiesta del denaro pubblico distratto dai gruppi parlamentari
Sul fronte dell’inchiesta delle spese folli dei gruppi parlamentari all’Ars, ieri è stata la volta di altri due ex capogruppo: Livio Marrocco (Fli) e Cataldo Fiorenza (Mpa). Entrambi hanno deciso di non presentarsi davanti ai magistrati che li avevano convocati ieri per interrogarli ed hanno quindi deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere.

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