Fino agli anni cinquanta/sessanta del Novecento alcune persone incaricate da altre che abitavano a Palermo riscuotevano il censo su quasi tutti i fabbricati del centro storico di Contessa Entellina. Sui certificati catastali di parecchie case e di parecchi terreni limitrofi all'abitato era scritto: livellario Crescimanno ... Di cosa si trattava ?
Quando i Cardona affidarono agli arbrëshë in enfiteusi i due feudi Serradamo e Contesse, anche l'area su cui era prevista la costruzione del centro abitato ricadeva all'interno dei due feudi. La ripartizione fra gli arbrëshë dello spazio su cui costruire le case di abitazione implicava che ciascun assegnatario era tenuto a pagare il censo, perchè proprietario del suolo su cui insistevano i fabbricati restava il Principe. Gli arbrëshë avevano, oggi si direbbe, il diritto di superfice.
Il Principe possedeva nei pressi dell'abitato alcune botteghe e magazzini per la conservazione del grano, ma non aveva -caso singolare- un proprio palazzo architettonicamente signorile, se si eccettua l'edificio che poi diventerà il municipio, che nelle fattezze di poco si differenziava dal resto dell'edilizia che via via verrà realizzata dai coloni. La mancanza della casa signorile si giustifica con le inesistenti visite in paese dei Cardona e dei loro successori.
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